Al via la terza edizione del “Cortile di Francesco” che si terrà dal 14 al 17 settembre ad Assisi. Quattro giorni di incontri, conferenze e workshop con personalità della società civile, della cultura, della politica e dell’arte, ma anche tanti uomini e donne pronti ad ascoltare e a dialogare tra loro sul tema del “cammino”. Un programma ricco di eventi con ben 40 incontri e 55 relatori, tra cui S.Em.za Card. Gualtiero Bassetti (Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve e Presidente CEI), Felice Accrocca (Storico Francescanista), p. Mauro Gambetti (Custode del Sacro Convento di Assisi), Gianfranco Ravasi (Presidente Pontificio Consiglio della Cultura), Enzo Bianchi (Fondatore Comunità Monastica di Bose), Grado Giovanni Merlo (Storico), Paolo Ruffini (Direttore Tv2000) e ancora: architetti, musicisti, filosofi, politici, imprenditori e giornalisti.
È possibile partecipare prenotandosi on-line tramite il sito www.cortiledifrancesco.it dove si potranno reperire le informazioni e il programma completo.
L’evento realizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal Sacro Convento di Assisi, dalla Conferenza Episcopale Umbra e dall’Associazione Oicos Riflessioni e in collaborazione con la Regione Umbria si inserisce all’interno del progetto “Il Cortile dei Gentili”.
Il nome ‘Cortile di Francesco’ trae origine dal ‘Cortile dei Gentili’, evento voluto dal Pontificio Consiglio per la Cultura come incontro tra credenti e non credenti. Ma perché ‘Cortile dei Gentili?
Nell’anno 20-19 aC, il re Erode diede inizio a grandi lavori di rinnovamento, quasi di ristrutturazione, del tempio di Gerusalemme, il secondo, quello che era stato costruito dopo l’esilio. Oltre alle aree riservate ai membri del popolo di Israele (uomini, donne, sacerdoti), in questo tempio vi era uno spazio nel quale tutti potevano entrare, giudei e non giudei, circoncisi e incirconcisi, membri o no del popolo eletto, persone educate alla Legge e persone che non lo erano. Qui si radunavano rabbini e maestri della Legge disposti ad ascoltare le domande della gente su Dio, e a rispondere in uno scambio rispettoso e misericordioso. Questo era il cortile dei gentili o pagani, in latino l’atrium gentium, uno spazio che tutti potevano attraversare e nel quale potevano permanere, senza distinzioni di cultura, lingua o professione religiosa, un luogo di incontro e di diversità.
Da tale luogo viene l’ispirazione per questa iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura: «il Cortile dei gentili». Si tratta di un ambito d’incontro e di dialogo, uno spazio di espressione per coloro che non credono e per coloro che si pongono delle domande riguardo alla propria fede, una finestra aperta al mondo, alla cultura contemporanea e alle voci che vi risuonano.
Il termine «gentili/pagani» esige una riflessione preliminare. Se in ambito giudaico si riferiva a coloro che non erano giudei, i non circoncisi, attualmente l’identità degli inviatati a questo «cortile» richiede ulteriori domande.
Il termine latino gens, da cui proviene il termine «gentile» rimanda all’idea di nazione straniera in contrapposizione al popolo romano, il populus romanus. «Gentile» o «pagano» è la traduzione dell’ebraico goi/goyim, che appare 561 volte nell’Antico Testamento, e del greco ethnos/ethnê, che ricorre non meno di 162 volte nel Nuovo Testamento.
Così dunque, nel corso della storia dell’alleanza di Dio, perfino quelli che sembravano esserne esclusi, gli stranieri (gentili, pagani), erano in realtà oggetto d’interesse ed erano tenuti in considerazione. Ora è stato aperto uno spazio concreto: tutti sono convocati, la loro voce si unisce ad altre voci che vanno alla ricerca del Dio sconosciuto.
Cortile di Francesco Enzo Bianchi Felice Accrocca Gianfranco Ravasi Giovanni Grado Merlo Gualtiero Bassetti Mauro Gambetti
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