Riportiamo il Comunicato stampa del 16.04.2020 a firma di Madre Yvonne REUNGOAT, fma (Presidente U.S.M.I Nazionale) e di Padre Luigi GAETANI, ocd (Presidente C.I.S.M. Nazionale) sulla situazione delle scuole pubbliche paritarie in Italia.
Le Conferenze dei Religiosi e delle Religiose in Italia (CISM ed USMI) sono grate alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per l’appello lanciato sulla situazione limite delle scuole pubbliche paritarie, tramite il sottosegretario don Ivan Maffei, che ha dichiarato: “Allo Stato non si chiedono privilegi né elemosina, ma di riconoscere il servizio pubblico che queste realtà assicurano. Intervenire oggi – con un fondo straordinario destinato alle realtà paritarie o con forme di sostegno, quali la detraibilità delle rette, alle famiglie – è l’ultima campanella. Se questa suonasse senza esito, diverrà un puro esercizio accademico fermarsi a discutere circa il patrimonio assicurato al Paese da un sistema scolastico integrato”.
Come Superiori Maggiori, siamo consapevoli che, senza un intervento serio dello Stato, il 30% delle scuole pubbliche paritarie sarà destinato a chiudere entro settembre p.v., se non si dichiarerà bancarotta già entro maggio p.v., almeno per alcune. I segnali che arrivano dai Gestori, dai Direttori/Direttrici didattici e dagli Economi sono drammatici: si continua ad erogare un servizio pubblico e non ci sono più soldi per pagare i dipendenti; si pagano tutte le utenze ma non arrivano rette sufficienti per far fronte alle spese di gestione. Siamo oltre il limite, non ci sono le condizioni per arrivare fino a giugno 2020, se non indebitandoci ulteriormente.
Abbiamo apprezzato l’intervento dei parlamentari che, in maniera trasversale, hanno fatto sentire la loro voce, presentando una interpellanza al Governo, richiamando le ragioni di un doveroso intervento a favore della scuola pubblica paritaria che andasse oltre ogni ideologia, perché la scuola è la prima impresa di un Paese democratico, il reale volano dello sviluppo sociale ed economico. Ma guardiamo anche con preoccupazione allo stralcio degli emendamenti a favore del sostegno reale della scuola pubblica paritaria dalla bozza del Decreto Cura Italia. Auspichiamo, pertanto, che ci sia una riconsiderazione di questo nel passaggio al Senato, che avverrà nei prossimi giorni.
Nulla sarà come prima, non solo per molte famiglie ma anche per tante imprese, sicuramente anche per la scuola pubblica paritaria. Stiamo parlando di un comparto produttivo fondamentale per la vita del Paese, di quasi 900.000 studenti, 180.000 tra docenti e operatori scolastici, 12.000 sedi scolastiche distribuite su tutto il territorio nazionale.
Ci teniamo a precisare che la scuola pubblica paritaria da noi sostenuta e rappresentata non è una scuola di borghesi, di élite, ma è costituita, in buona parte, da una popolazione scolastica fatta da famiglie che non ce la fanno a pagare la retta mensile; si tratta di una scuola che abita zone povere e risponde a situazioni di disagio del nostro territorio, che agisce in termini di sussidiarietà rispetto al diritto all'istruzione, di cui è depositario qualunque bambino nato in questo Paese e che, senza dubbio, rappresenta il vero obiettivo sociale rivoluzionario di un Paese civile e democratico.
Questa scuola ha radici culturali e antropologiche profonde, narra la flessibilità culturale della nostra gente, la sensibilità e la multiformità dell’impegno civico. Il suo annientamento -forse il progetto altro che sta alla base di tante resistenze politiche/ideologiche- rappresenterebbe un impoverimento culturale del Paese, per questo chiediamo a tutte le forze politiche di sostenere il pluralismo culturale della società italiana, pluralismo che passa attraverso la scuola, tutta la scuola.
Non possiamo immaginare una parte della scuola abbandonata a se stessa e su cui non si investe, chiamando i cittadini a farsene carico. Sarebbe ridursi alla barbarie (L. Berlinguer), o alla premessa della creazione di scuole private di eccellenza che garantirebbero i più facoltosi.
Non è più il tempo del silenzio, per questo chiediamo al Governo non mezze misure, ma un gesto di coraggio e di giustizia sociale, dando compimento all'articolo 33 del dettame costituzionale -diritto di Enti e privati di istituire scuole- e alla 62/2000, completando la riforma e riconoscendo fondi alle scuole pubbliche paritarie come alle pubbliche statali, così come accade in tutti i Paesi europei.
Non è più il tempo del silenzio, per questo chiediamo al Governo di: a) aiutare la famiglia a scegliere la scuola in tempi di covid-19; b) dare un futuro alla Nazione, salvando oggi la scuola e il pluralismo educativo; c) evitare il dramma di un costo aggiuntivo, pari a 2.8 mld di euro, che peserà sui cittadini già fiaccati a fronte della perdita di questo comparto.
Non è più il tempo del silenzio, per questo non possiamo fare altro che appellarci al Governo per chiedere che intervenga con un fondo straordinario, unica misura realmente efficace e non elemosina, o garantire la detraibilità del 100% delle rette sostenute dalle famiglie. Senza un intervento consistente, le briciole avranno l’unico risultato di allungare l’agonia, o ritardare il suono dell’ultima campanella.
Il nostro senso civico ci porta non solo a chiedere ma anche a dare quello che possiamo, perché questo tempo necessita di creatività e collaborazione. Offriamo allo Stato, da parte nostra, la possibilità di valutare, per far fronte alla emergenza del coronavirus nelle scuole che, senza dubbio, avranno bisogno di garantire un sufficiente "distanziamento sociale", di poter utilizzare, previo accordo, parte degli edifici degli Istituti delle scuole pubbliche paritarie, in una sorta di "patto educativo e civico", perché crediamo che la riapertura delle scuole a settembre segnerà la effettiva rinascita del nostro Paese, dopo questo inverno sociale, economico e culturale.
Crediamo che riaccendere i motori della scuola pubblica statale e paritaria sarà un segnale forte di ripresa della vita sociale e produttiva del nostro Paese. L’accensione solo in parte di questo settore e il conseguente settembre caldo sul versante sindacale e sociale rappresenterebbe una sconfitta non meno devastante di quella del coronavirus.
Comunicato stampa Italia Scuola
Articoli correlati
Ripartire dalla Porziuncola, ripartire dal Vangelo
Celebrazione eucaristica per le comunità scolastiche della DiocesiComunicato Accreditamento stampa
Incontro di preghiera e testimonianze il 12 novembre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli del Santo Padre Francesco con i poveri in occasione della V Giornata mondiale dei PoveriMons. Domenico Sorrentino nominato dal Santo Padre Vescovo anche della Diocesi di Foligno
Le due sedi sono così uniteAggiornamento condizioni di salute di p. Emidio Alessandrini
Comunicato di domenica 18 Aprile 2021Comunicato stampa condizioni di salute di p. Salvatore Morittu
Stazionarie le condizioni del fondatore dell'Associazione Mondo-X SardegnaIl Ministro Provinciale eletto Consigliere della COMPI per il triennio 2020-2023
p. Massimo Fusarelli succede come Presidente a p. Claudio DurighettoFesta degli Angeli 2024
XIV Edizione della Festa degli Angeli: in memoria dei nostri figli in cielo
-
22 Giu 2024Chiara: chiaro segno di risurrezione
Nella Basilica romana di San Giovanni in Laterano la Chiusura dell'Inchiesta diocesana sulla Serva di Dio Chiara Corbella Petrillo
-
16 Giu 2024Chiara, grandissima gioia!
Celebrato ad Assisi il 12° anniverasario della morte di Chiara Corbella Petrillo
Assisi
Porziuncola in S. MARIA DEGLI ANGELI
San Damiano - ASSISI
Eremo delle Carceri - ASSISI
Chiesa Nuova - ASSISI
Santa Chiara - ASSISI
Infermeria Provinciale
Casa “Papa Francesco”
Altre presenze in Umbria
Montesanto - TODI
Sacro Speco - NARNI
San Bartolomeo - FOLIGNO
San Francesco del Monte - PERUGIA
San Francesco - MONTELUCO
San Francesco - STRONCONE
San Giovanni Battista - CITTÀ DI CASTELLO
Santa Maria della Spineta - FRATTA TODINA
Santa Maria della Pietà - UMBERTIDE
Santa Maria della Misericordia - Ospedale di PERUGIA
Ss. Annunziata - AMELIA
Ss. Pietà del Farneto - COLOMBELLA
Missioni al Popolo
Altri Conventi
Monastère de Cimiez - NICE
Sant’Antonio di Padova - QUARTU S. ELENA
San Mauro - CAGLIARI
San Pietro - SASSARI
Santa Rosalia - CAGLIARI
San Gregorio VII - ROMA
Email: ufficiocomunicazioni@assisiofm.org - Informativa sulla privacy - Modifica impostazioni cookies