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Domenica di Pasqua in Porziuncola 13 Apr 2020

Cristo Risorto, seme di una nuova fraternità

In una Basilica di Santa Maria degli Angeli completamente silenziosa per l’assenza del popolo di Dio, ma grondante di preghiere giunte da ogni parte del mondo tramite il web (Webtv su porziuncola.orgPagina FacebookCanale YouTube e App Frati Assisi), si sono svolte nella mattina di Pasqua 2 celebrazioni eucaristiche della Risurrezione del Signore.

La prima, alle ore 8:00, ha visto il Ministro provinciale, p. Claudio Durighetto, presiedere la solenne liturgia insieme con i frati del convento Porziuncola. Nell’omelia, commentando il Vangelo della Risurrezione di Giovanni, il Ministro ha messo in luce come per gli apostoli sia stato necessario un itinerario, costellato di segni come la tomba vuota e soprattutto le apparizioni del risorto per arrivare alla luce della fede. Sulla loro testimonianza si basa la nostra fede che ci renderà beati se crediamo senza aver veduto, fidandoci dei prescelti da Dio che lo hanno visto risorto.

Padre Claudio ha poi accostato Cristo alla figura del figlio prodigo della parabola lucana. Gesù, infatti, come quest’ultimo, è andato in quella terra lontana da Dio, facendosi peccato come afferma San Paolo ed entrando nella morte. Ha fatto alleanza, non con il peccato, ma con quel figlio prodigo che era Adamo per riportarlo alla verità di se stesso, perché venga lavato e rivestito di vesti nuove che esprimano la sua dignità e gli venga dato l’anello, segno della figliolanza.

Gesù, allora, ci fa entrare nell’intimità con Dio per cui, in lui, possiamo chiamarlo Padre e adorarlo in spirito e verità. Noi partecipiamo alla sua vita nuova con il nostro battesimo, sacramento sempre attivo che continuamente ci restituisce alla nostra dignità di figli di Dio e ci costituisce corpo di Cristo e fratelli tra noi. “Quanto è necessario – ha concluso p. Claudio – in questo tempo di precarietà, nel quale emergono ancora più vistosi i nostri limiti e le nostre fragilità, aprirsi a una fraternità sincera e leale, generosa e attenta, premurosa e santa, ma tutto ciò può venire solo dalla grazia offerta da Cristo crocifisso e risorto”.

Alle 11:30 si è successivamente svolta la seconda celebrazione, presieduta da S. E. mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, insieme con p. Luca, p.Stefano, p. Francesco Pio e p. Giovanni, parroci di Santa Maria degli Angeli, Costano, Castelnuovo e Tordandrea. Alla messa ha partecipato anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, in rappresentanza di tutti i cittadini.

Il presule ha ricordato che per cogliere l’annuncio Pasquale con la stessa sorpresa degli inizi è necessario fare come San Pietro che grida la Risurrezione al popolo, sapendo che queste sue parole gli possono costare la vita. Ecco quanto è richiesto anche a noi: sentire la risurrezione di Gesù come il fondamento della nostra fede e della nostra vita e gettarsi ai suoi piedi con l’amore della Maddalena e la fede di Tommaso.

Davanti all'immagine irreale e surreale di chiese vuote con i banchi vuoti ci dobbiamo domandare cosa stia accadendo nella nostra storia. “Sono forse i cuori che si stanno svuotando della presenza di Cristo?” si è chiesto il Vescovo. “Uniamoci a lui con il cuore, risvegliando la gioia, l’entusiasmo e la passione delle origini e torniamo ad affermare che Cristo è risorto ed è il fondamento della nostra fede e della nostra vita” ha affermato mons. Sorrentino, che ha poi esortato la Chiesa a vivere un passaggio: dalla Chiesa delle chiese alla Chiesa delle case.

I tanti medici, infermieri e personale ausiliario che si stanno mettendo intorno alle vittime con una generosità davvero commovente sono proprio un germe di Risurrezione, di nuova fraternità. Ora che siamo quasi agli arresti domiciliari ritorniamo di nuovo a far prova di famiglia, facendo diventare tutto questo una grazia. Guardiamo al cero Pasquale, a questa fiamma che si è accesa e ha illuminato il buio di questa notte, perché possa illuminare anche il buio dei cuori, dell’umanità e della storia.



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