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XXXIII anniversario dello Spirito di Assisi 29 Ott 2019

Dare un’anima all’economia

Ricorre quest’anno il XXXIII anniversario dell’incontro che san Giovanni Paolo II volle qui ad Assisi nel 1986, con i vari rappresentanti delle religioni mondiali. Un incontro di pace e per la pace che ha un’eco importante ancora oggi, sebbene sia sempre un piccolo seme in un mondo devastato dalla guerra e dagli interessi economici globali e personali.

La commissione dello Spirito di Assisi, incaricata da tempo dal Vescovo di Assisi di promuovere iniziative ed eventi a memoria di quell’incontro, anche quest’anno ha proposto una tre giorni ricca di dibattitti, di ascolto e di dialogo tra le varie fedi in vista anche dell’incontro “Economy of Francesco” di marzo 2020, voluto da papa Francesco, che vedrà proprio i ragazzi, provenienti da tutti i continenti, confrontarsi sui temi dell’economia e dell’ambiente. 

Il dialogo tra le religioni ha avuto quindi l’ardire di voler iniziare a capire come le varie fedi possano dare un’anima all’attuale economia senza scrupoli che non pensa al bene dell’uomo.

Venerdì 25 ottobre, nel salone papale del Sacro convento, gli studenti dell’Istituto Teologico, i ragazzi di alcune classi delle scuole superiori di Assisi e un altro gruppetto di persone hanno ascoltato i diversi relatori che si sono confrontati sul tema: “Quale economia a partire dalle fedi”. Dopo l’introduzione della professoressa Annarita Caponera, docente di Teologia delle religioni all’Istituto Teologico di Assisi, si è tenuta la tavola rotonda, moderata da don Tonio dell’Olio, tra la musulmana Yasmin Doghri, Alessandro Busti (Baha’ì), Alessio Lanfaloni per i cattolici e Graziano Di Nepi, dell’Unione giovani ebrei d’Italia. È stato interessante ed utile scoprire in quale modo ognuno di questi giovani si sia avvicinato allo studio dell’economia e come ognuno di essi consideri la propria fede un valore aggiunto per vivere in maniera giusta ed equa l’economia locale e mondiale.

Nel pomeriggio, alla Cittadella di Assisi, mons. Domenico Sorrentino ed i rappresentanti delle religioni hanno incontrato i musicisti pellegrini accorsi da vari luoghi d’Italia e del mondo, per vivere questa tre giorni non solo all’insegna della pace e del dialogo, ma anche della musica, valore universale di bellezza e di incontro. E così in serata, nella basilica inferiore di san Francesco, si è tenuto il primo di tre concerti, con Marco Socías alla chitarra classica, ad oggi uno dei più grandi interpreti di questo strumento.

Sabato 26 ottobre si è aperto con il convegno dell’Associazione Civiltà dell’Amore sullo sviluppo ambientale e sociale nelle aule dell’Istituto Teologico di Assisi. A partire poi dalle ore 15, si sono tenuti quattro incontri con Imran Khan (India, sitar), Hossam Mahmoud (Egitto, oud o liuto arabo), Michele Carreca (Italia, liuto) e Marco Socías (Spagna, chitarra), organizzati in successione “Come un canone”, su un percorso cittadino che ha fatto tappa nelle tre piccole chiese di Santa Caterina, San Vitale e Sant’Apollinare e si è concluso nelle sale del Museo del Duomo di San Rufino.

Poter comprendere meglio il funzionamento di strumenti poco conosciuti nella nostra cultura e godere delle esecuzioni in quei luoghi suggestivi e spesso chiusi al pubblico ha fatto sentire i presenti uniti dalla musica in un unico vincolo di bellezza e fraternità: la differenza di gusti non è stata ostacolo, ma ponte tra le varie fedi e culture.

La sera, nella chiesa di san Pietro in Assisi, ha concluso la giornata il concerto dell’Iberian Folk Ensamble, progetto musicale nato con l’idea di recuperare e promuovere strumenti del folklore latinoamericano, nonché repertori e adattamenti della musica popolare, classica o standard dal repertorio di chitarre.

Domenica 27 ottobre, alle ore 12, esattamente 33 anni dopo il primo incontro per la pace, monsignor Domenico Sorrentino ha presieduto la santa messa per la pace nella Basilica superiore di San Francesco insieme ai custodi delle due basiliche papali, di don Tonio dell’Olio, presidente della commissione dello Spirito di Assisi, di altri sacerdoti e fedeli giunti in grande numero.

Alle ore 16.00 nel refettorietto della Porziuncola, a santa Maria degli Angeli, si è svolta quindi la preghiera interreligiosa a cui hanno preso parte il vescovo di Assisi, Rav Joseph Levi, presidente della scuola per il dialogo interreligioso di Firenze, Maurizio Ciarfuglia per la fede Baha’ì, Stella Yousif Milad, della Chiesa copta-ortodossa, Pawel Gajewski, pastore valdese e il rev. Simon Cocksedge, della Chiesa Anglicana.

Dopo ogni intervento il rappresentante delle varie fedi è stato invitato ad attingere ad un vaso pieno di terra e a portarla in un bacile vuoto, di fronte a tutti, per simboleggiare che dalla terra noi veniamo e da essa traiamo tutti sostentamento e vita. Per dare poi modo di riflettere sulle parole di pace e di speranza che sono state proclamate, ragazzi e professori del liceo musicale di Monza hanno intervallato gli interventi con pezzi musicali di chitarra classica. L’incontro si è concluso con la firma, da parte dei rappresentanti delle fedi, di otto locandine dell’evento che sono state poi loro consegnate insieme ad un piccolo albero di ulivo che non ha voluto solo simboleggiare idealmente la pace, ma essere un ricordo per un impegno concreto e costante nel dialogo tra le fedi e i popoli.

I tre giorni si sono chiusi, domenica sera alle 21, con un concerto nella Basilica superiore di San Francesco dove è stata eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e sulla musica di Fausto Tuscano. Un’opera contemporanea che ha voluto mostrare la ricchezza della creatività umana capace anche oggi di reinterpretare le vicende di san Francesco d’Assisi nell’ottica del dialogo e della pace.

Siamo in cammino, insieme, verso un mondo più pacifico ed umano e siamo consapevoli che nei processi da iniziare fondamentale è dare un’anima alle cose ed in particolare all’economia che non può essere contro l’uomo, ma ne deve tutelare l’integrità insieme a quella del creato stesso.

Possa il Signore Dio indicarci la strada e donarci la sua pace!



Dialogo Religioni Spirito di Assisi

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