Con la meditazione di Fra Filippo Jacolino si chiude il Settenario di Natale alla Porziuncola (I - II - III - IV - V - VI sera).
Fra Filippo ha ricordato come innanzi tutto, con l'accensione dell'ultima candela, del settenario, l'acrostico composto dalle sette iniziali di ogni antifona acquista un senso: "Ero Cras" (Verrò domani). Allo stesso modo, lo stupore del natare getta luce sulla storia di ogni uomo permettendo di rileggerla da un punto di vista diverso.
L'antifona di questa sera recita:
O Emmanuele,
nostro re e legislatore,
speranza e salvezza dei popoli:
vieni a salvarci,
o Signore nostro Dio.
Questa antifona ci mostra il desiderio alto di Dio: l'essere l'Emmanuele, ossia il Dio-con-noi. Questo lo si può vedere in tanti passi della Scrittura. Anzi, già il fatto che esiste la Parola di Dio, ci mostra il desiderio di Dio di essere tra noi. Come non citare poi, "dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18:20), oppure con Zaccheo "oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc 19,5). Inoltre sia nel momento della crocifissione, Gesù rivolgendosi al buon ladrone dice: "Oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23,43) e anche dopo la resurrezione, le ultime parole che consegna ai discepoli sono "Ecco io sono con voi tutti i giorni" (Mt 28,20). Ma da dove arriva questo nome Emmanuele?
Sappiamo che il nome è stato dato, secondo il Vangelo di Matteo da Giuseppe, ma è importante anche il contesto nel quale Giuseppe decide questo nome.
Giuseppe, aveva, senza dubbio, un sogno bello: sposarsi della donna di cui si era innamorato formando cosi una famiglia. Eppure Dio irrompe nella sua storia con piani inaspettati, con Maria incinta per opera dello Spirito Santo. Quante notti insonni passate domandandosi il perchè di questa situazione così surreale. Cosa fare? La soluzione umana e giusta è il ripudio nel segreto, che permette di salvare il salvabile, cioè sia la vita di Maria che il desiderio di famiglia. Per Dio però questo non è sufficiente, c'è bisogno di qualcosa di più che vada oltre la giustizia umana. E' necessario dare nome a ciò che consideriamo "incidente di percorso", guardandolo da un altro punto di vista. Altrimenti sarà solo una realtà da conviverci o da dimenticare. Giuseppe è chiamato a chiamare questa esperienza come "Emmanuele" il Dio con noi. Solo allora potra diventare salvezza per lui, per Maria e per tutti noi. Finche guardo l'inatteso dal mio punto di vista, resterà un bambino, un esperienza come altre. Dio, invece ci chiede di dare nome a questa assurdità, chiamandola e riconoscendola come "Emmanuele", presenza di Dio. Solo allora si trasforma in salvezza per tutti.
Qui, alla Porziuncola, Francesco, con il dono dell'Indulgenza, ci ha donato questo luogo privilegiato per dare nuovi nomi a ciò che non capiamo, per dare nuovo significato alle nostre assurdità.
Ma Dio non vuole essere soltato un Dio-con-noi. Un episodio di Maria Judina, una famosa pianista russa del secolo scorso, vessata dal comunismo perchè credente, può aiutarci nell'approfondire questo aspetto. Nella sua biografia si narra che, da giovane maestra, aveva in classe uno bambino "attaccabrighe", con diversi problemi familiari. Un giorno sorpassò ogni limite, commettendo qualche furto e picchiando un suo compagno. Fu inevitabile la sentenza della sua espulsione dalla scuola. In questo momento, Maria Judina, scoppiò in lacrime, e il bambino, commosso, disse che nessuno aveva mai pianto per lui. Questo episodio ci aiuta a comprendere l'Emmanuele, non solo un Dio-con-noi, ma anche un Dio per noi, che piange per i nostri fallimenti e gioisce per i nostri passi nel cammino dell'amore.
Infine, per Dio, non è sufficiente essere Dio-con-noi né Dio-per-noi, ma con l'eucarestia si vuole fare Dio-in-noi. Qui la nostra storia e la storia di Dio è così intrecciata da risultare difficile, in alcuni punti, distinguere ciò che compio io e ciò che Dio ha computo.
Preghiamo quindi questa antifona, chiedendo la grazia di riconoscere il Dio-con-noi, di rileggere nella nostra storia quante volte abbiamo visto il Dio-per-noi e di agire con il Dio-in-noi.
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