La violenza, l’assassinio, e la guerra sono aspetti tragici dell’esperienza umana che da sempre hanno suscitato profonde domande sul senso e le modalità della coesistenza degli uomini. Perché l’uomo è un essere sociale così altamente antisociale da uccidere i suoi simili, fino al punto di usare metodi di sterminio di massa? L’antropologia tenta di rispondere con concetti come la percezione di risorse limitate e la competizione che ne consegue.
La Bibbia affronta questo tema e vi aggiunge una prospettiva in più. Che pensa Dio della violenza umana? E, ancor più importante, che cosa fa Dio di fronte alla violenza umana? Il libro della Genesi, dopo il racconto della creazione, presenta una lunga riflessione sulla violenza con racconti famosi, come quello dei fratelli Caino e Abele, e altri più oscuri come l’orrifico vanto di Lamec: “Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido” (Gen 4,23). Insomma, la violenza dilaga senza freni.
La reazione di Dio a tutto ciò è catastrofica, nel senso che Dio decide di cancellare l’uomo dalla faccia della terra con un diluvio e, come se non bastasse, con l’uomo anche ogni animale. Ma la vera catastrofe è più profonda e forse anche più amara. Dice la Genesi: “Il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo” (Gen 6,6). A motivo della violenza, l’essere che era la gioia del cuore di Dio, l’essere di cui pensava, “è cosa molto buona”, si è trasformato in causa di dolore. L’uomo si è mutato in un errore che Dio vuole cancellare.
Conosciamo bene il racconto del diluvio, di come Dio distrugge ogni essere vivente e poi ricomincia una nuova storia con la famiglia di Noè e gli animali salvati nell’arca. A prima vista, questa narrazione sembra spiegare i disastri naturali come punizione divina per la malvagità umana, e sicuramente ogni generazione ha i suoi profeti di sventura che interpretano le calamità del loro tempo come segni dell’ira divina. Questa idea ricorre a volte anche nella Bibbia. A ben vedere, però, il racconto del diluvio sembra voler contraddire questa interpretazione.
Alla fine del diluvio, Dio riprende alcune dell’idee della creazione. Ovvero, c’è un nuovo inizio. In questa nuova creazione, però, c’è un elemento di novità: l’alleanza. Dio fa un patto con l’umanità e il patto è questo: “Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra” (Gen 9,11). D’ora in poi, Dio rinuncia a ricorrere alla violenza divina per arginare la violenza umana. D’ora in poi, Dio è l’alleato dell’umanità e troverà altre vie per rispondere al male, ultimamente facendosi vittima non violenta della violenza in Gesù crocifisso.
Nei racconti del mondo antico, anche fuori della Bibbia, il diluvio è sempre lo spartiacque tra due grandi fasi della storia umana in cui vigono norme diverse. Nella Bibbia, alla fase antidiluviana della violenza fuori controllo segue quella dell’alleanza. In quella imperversa la malvagità dell’uomo, ma in questa regna sovrana la misericordia di Dio, che non punisce ma si fa amico.
Georges Massinelli Misericordia Porziuncola Riflessioni
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