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Nella fede, ognuno di noi è discepolo amato e dentro questa nuova relazione con Maria 07 Dic 2019

“Donna, ecco tuo figlio”: la Vergine è chiamata a diventare madre del discepolo amato

Siamo giunti ieri sera al penultimo appuntamento della Novena in preparazione alla solennità dell'Immacolata Concezione nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Padre Renato Russo ofm ci ha fatto entrare nella Passione di Gesù e, in particolare, nell'affidamento che il Crocifisso fa di Maria al discepolo e del discepolo a Maria.    

E' ormai giunta “l'ora di Gesù” a cui è associata l'ora di Maria come abbiamo visto nella meditazione di giovedì. Come una mamma e un papà cominciano fin da subito ad essere chiamati così dal loro figlio, ma dovranno imparare ad esserlo concretamente, così anche Maria deve imparare la maternità strada facendo e soprattutto in quel momento cruciale. Davanti a lei si presenta, infatti, non solo il Figlio di cui è madre, ma anche il Dio di cui è discepola fedele. Dopo aver dato la carne fisicamente a Gesù, ora è chiamata a far entrare in lei lo spirito del Figlio. La sua maternità si prolunga, allora, in tutta la sua vita, in cui è chiamata a mostrare come si è discepoli di Dio.

Maria a partire dall’inizio del ministero pubblico di Gesù probabilmente è stata fisicamente lontana da lui ma non spiritualmente e nei giorni della passione è lì, presente sotto la croce. Accanto a lei troviamo “il discepolo che Gesù amava”. Padre Renato ci ricorda che l’autore del quarto Vangelo non ha voluto definirlo di proposito perché in questo modo è possibile per ogni discepolo identificarsi in lui ed entrare in una relazione personalissima con Gesù.

“Donna, ecco tuo figlio”: la Vergine è ora chiamata a diventare madre del discepolo amato, cioè di ognuno di noi perché tutti possano divenire discepoli del Figlio. E al discepolo viene donata per madre Maria: deve entrare, quindi, in un rapporto strettissimo, intimo e profondo con lei. La maternità di Maria allora ci riguarda, perché ognuno di noi è quel discepolo che Gesù amava, che ci chiama, ci redime e ci consegna a Maria perché ci educhi nella fede a essere figli nel Figlio.

La Chiesa continuamente si affida e chiede a lei di vegliare su di noi: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”



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