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Celebrate stamane le esequie di p. Alviero Niccacci 08 Ago 2018

Risplende nei giusti la sapienza del Signore

Si è svolta stamane alle 10, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, la Celebrazione Eucaristica con la quale i frati, i famigliari e gli amici hanno dato il loro ultimo saluto sulla terra a p. Alviero, consegnandolo nelle mani misericordiose del Padre, da lui tanto amato e cercato.

Padre Alviero è morto la sera del 3 agosto presso l’Ospedale di Perugia dove si trovava ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

A presiedere la Celebrazione è stato S.E. Mons. Mauro Maria Morfino, sdb, Vescovo di Alghero-Bosa, allievo ed amico di padre Alviero nei sette anni di studio a Gerusalemme. Nel suo commosso saluto il Vescovo ha ricordato che “Alviero era ascoltabile perchè era un uomo credibile, uno studioso estremamente competente che però prima ancora era un credente, un uomo che è riuscito a mettere assieme - nello spirito di S.Francesco - lo studio e l’orazione”.

Anche p. Claudio Durighetto, ministro Provinciale dei Frati Minori dell’Umbria, nella sua omelia, prendendo spunto dalla Parola di Dio che la liturgia ci ha offerto nella Festa di San Domenico, ha ricordato p. Alviero e il suo essere stato sale e luce.

Sale, quello della sapienza acquisita con lo studio della Sacra Scrittura, tanto amata. Luce, quella della testimonianza di una vita vissuta con bontà e semplicità.

Padre Claudio ha anche letto alcuni passaggi di corrispondenza avuta con p. Alviero: mai un atteggiamento ostile, neanche quando, a causa delle precarie condizioni di salute, fu richiamato, dopo 40 anni, dalla Terra Santa per trasferirsi nella nostra infermeria provinciale.

Ha vissuto la fatica del distacco da quella terra tanto amata, ma ha saputo cogliere, dietro quella chiamata a tornare in Italia, la bontà per lui e la bellezza di vivere, circondato da altrettante persone che gli volevano bene, vicino alla Porziuncola: “Gerusalemme è bella ma la Porziuncola non è da meno”, queste le sue parole.

Al termine, P. Matteo Munari ofm, docente allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, ha portato i saluti dei frati della Flagellazione di Gerusalemme. “Sempre accogliente e paziente con gli studenti”, ha ricordato p. Matteo, aggiungendo che “chi ama il prossimo si lascia disturbare dal prossimo”. Ha anche ricordato il suo zelo per la preghiera e le esigenze della vita religiosa e di come interrompeva ogni suo studio all’ora della preghiera liturgica, perché, ha concluso “chi ama Dio si lascia disturbare da Dio” (sotto il messaggio integrale)

Riportiamo i messaggi di cordoglio arrivati per p. Alviero, alcuni citati nell’Omelia del Ministro.

“Carissimo fr. Claudio, sono in visita canonica a Cafarnao, luogo al quale p. Nicacci era molto affezionato […]. Lo ricorderemo nei suffragi affidandolo al Signore, che certamente gli avrà già aperto le porte del Paradiso. Fraternamente”
Fr. Francesco Patton – Custode di Terra Santa

“Carissimo fr. Claudio, pace a te. Abbiamo appreso della morte di p. Alviero Niccacci. Un grande studioso e un grande innamorato di Dio e di San Francesco. A nome del Ministro generale, mio personale e di tutto il Definitorio, porgo le più sentite condoglianze a te e a tutta la Provincia Serafica, assicurando la nostra preghiera al Signore affinché lo accolga nella sua luminosa Casa ed egli possa gustare la pienezza della sapienza e dell’amore di Dio.
Aggiungo un affetto e un ricordo personale. Quando accostai per la prima volta lo studio dei Libri Sapienziali, il docente del corso ci indicò come primo testo in bibliografia il libro di p. Alviero “La casa della Sapienza”, uscito allora solo da un paio d’anni. Fu un libro che non solo studiai con grande interesse, ma che mi lasciò con un profondo senso di stupore e di gratitudine per l’invito personale che mi raggiunse, a frequentare quella accogliente casa, dove lei, Signora Sapienza ospita chiunque voglia nutrirsi dei suoi deliziosi cibi e alimentarsi del suo insegnamento che conduce a Dio. Dall’altro mi mise in guardia dal cedere ai lusinghieri e seducenti inviti della Stoltezza che offre acque furtive e pane preso di nascosto, e per chi ne mangia l’esito sono le ombre e gli inferi.
Quando poi incontrai personalmente p. Alviero, alcuni anni fa, ero Ministro provinciale, in una mia visita al convento della Flagellazione fu una gioia conoscerlo e potergli esprimere la mia gratitudine per avermi donato nel percorso di studi un testo così importante per la mia formazione e la mia crescita spirituale. Da quel momento, nelle visite successive, sempre ci si incontrò con tanta amicizia e simpatia. Quel suo libro è ancora nella mia libreria come testo prezioso e il mio incontro con lui continua ad essere vivo in me con la stessa amicizia e affetto.
Un caro saluto e a presto”

Fr. Antonio Scabio OFM - Definitore Generale

“Appena ricevuta la mesta notizia della morte di padre Alviero. Avrebbero scritto e scriveranno ancora in tanti, ma non ci si può esimere dal proprio dovere, anzi esigenza interiormente sentita, di aggiungervi ancora il proprio ricordo. Un gentleman - prima ancora di pensare a lui come Religioso e Sacerdote (ma non senza un nesso tra le cose, anzi: gratia perficit naturam, ita ut quod natura datur gratia perficiatur et nonnisi quod natura iam dederit gratiae praesto sit ut ab ea perficiatur) : un gentleman ossia Vir honestus et generosus.
Ego testis.
L’ho sperimentato personalmente, in modo particolare negli anni (1986-1992) del mio insegnamento in Gerusalemme, e particolarmente quando lui era il Direttore dello Studium Biblicum Franciscanum e io il Moderatore dello Studium Theologicum Jerosolymitanum (1990-1992), che dello SBF si riteneva il “Ciclo istituzionale”, così che lui fosse mio “superiore” accademico e io però a capo di un istituto di studio sostanzialmente distinto con una propria fisionomia e proporzionata “autonomia” - un tipo di rapporto istituzionale per sé non semplice, ma che, grazie a padre Alviero, funzionava ottimamente, nel miglior modo che ci si poteva augurare, e di più
.
Ci vedevamo ogni tanto (troppo raramente) e ci scrivevamo ogni tanto (seppur non frequentemente: colpa mia - egli rispondeva sempre subito, io non sempre) anche in anni successivi; quando mi colpiva la sua sensibilità pastorale. Mi scriveva soprattutto per chiedere consigli su come risolvere complesse situazioni canoniche riguardanti persone determinate. Nel rispondere, sapevo di poter scrivere con completezza e franchezza, confidando cioè totalmente nella sua discrezione e sapienza.
Hierosolymis videbatur “columna” esse.
Rattristava avere notizie delle sue sofferenze; rattrista sentire che non è più in mezzo a noi, “in hac lacrimarum valle”. Con i tantissimi suoi estimatori - famigliari, amici, confratelli, discepoli, colleghi - prego perché sia subito, presto, ammesso nella beatitudine celeste. Beatus mortuus qui in Domino moritur,(etsi miseri nos, qui eius societate privamur).
Carissimo Padre Alviero, requiescas in Pace seu in Christo, qui Ipse est Pax”.

David-Maria A. JAEGER o.f.m. - Prelato Uditore della Rota Romana

“Conobbi padre Alviero una quindicina d’anni fa: curammo insieme l’edizione di un lavoro di Ugolino Nicolini, confratello e compaesano suo, maestro e collega mio, che non era riuscito a concluderlo in vita: la Descriptio Terrae Sanctae di Giovanni di Fedanzola da Perugia, che fu pubblicata nel 2003 dallo Studium biblicum franciscanum di Gerusalemme, dove allora Niccacci insegnava. Poi ci siamo perduti di vista, salvo reincontrarci a Deruta un paio di anni fa. Ne conservo il ricordo di una persona seria e serena, competente e disponibile”.
Attilio Bartoli Langeli

Carissimi fratelli e sorelle, desidero in questo momento rivolgere un ringraziamento particolare per il dono di Alviero da parte dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.
Il ringraziamento per il dono che Aviero è stato e continua ad essere tra noi va innanzi tutto a Dio, che lo ha pensato e lo ha chiamato da un piccolo villaggio dell'Umbria per fare di lui un frate minore, un sacerdote e uno scriba del Regno dei Cieli. Un grazie particolare va poi alla famiglia dalla quale Alviero ha ricevuto vita e amore. Un altro grande grazie è rivolto alla provincia Serafica dei frati minori dell'Umbria che ha donato Alviero allo SBF.
Alviero è stato per noi un grande dono prima di tutto perché è sempre stato accogliente e paziente con ogni studente che desiderava comprendere in modo più profondo un passo dell'AT. Quasi mai Alviero ha detto a uno studente che bussava alla sua porta "ripassa più tardi perché ora sono impegnato". Chi ama il prossimo si lascia disturbare dal prossimo.
Alviero ci ha poi insegnato che quando si studia la Parola di Dio seriamente si deve mettere da parte ogni desiderio di popolarità e di riconoscimento per poter essere guidati soltanto dalla ricerca della verità. Questa sua libertà lo ha portato a formulare teorie completamente nuove sull'interpretazione della sintassi ebraica, al punto che oggi, chi studia tale argomento non può prescindere da quello che Alviero ha detto e scritto. La sua genialità è certamente frutto anche della sua libertà interiore.
Alviero infine, insieme a tanti altri frati della generazione che ci ha preceduto, ci ha insegnato a studiare la Scrittura senza mai estinguere "lo spirito di orazione e devozione", proprio come Francesco ci ha insegnato. Quando era l'ora della preghiera, non importava se c'era da finire un articolo o un libro, Alviero veniva sempre in coro a pregare con noi. Chi ama Dio si lascia disturbare da Dio.
Ora carissimo Alviero le tue sofferenze e la tua fatica sono state interrotte, sei giunto alla pienezza della vita. Ora la sapienza che tanto hai ricercato in questo mondo, trova il suo compimento nella visione beatifica di Dio. Ora puoi trovare risposta ad ogni tua domanda e il Signore stesso ti parla faccia a faccia, forse in ebraico, spiegandoti il senso più profondo delle parole con cui si è presentato a Mosè nel roveto ardente, mostrandoti il significato del Suo Santo Nome, al quale va ogni onore per i secoli eterni. Amen!
Grazie caro fratello Alviero!

p. Matteo Munari ofm - Docente allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme

“Molto Rev.do P. Claudio, ho appreso della scomparsa di p. Alviero e vorrei formulare le miei più sentite condoglianze, nella tua persona, all’intera provincia, a nome della Pontificia Università Antonianum. P. Niccacci è stato un grande studioso e un professore stimato e gli saremo sempre grati per la sua lunga dedizione alla Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia, che ha fatto crescere l’intera università. Personalmente non ho avuto modo di conoscerlo molto, ma dei pochi incontri avuti con lui a Gerusalemme, prima del suo rientro in provincia, conservo il ricordo di un francescano semplice, gentile e allegro.
Assicuro il mio ricordo nella preghiera, mentre rinnovo i miei sentimenti di vicinanza e di cordoglio. Cordiali saluti”.

sr Mary Melone – Rettore della Pontificia Università Antonianum

“Con grande dispiacere ho avuto ricevuto l’informazione del transito del padre Alviero Niccacci, è stato mio professore in Israele, per questo ho avuto modo di conoscerlo. Personalmente quindi ma anche a nome della comunità accademica dell’Università Antonianum di Roma, porgo le condoglianze al Provinciale e ai frati della Provincia di Assisi per questa sentita perdita. Dio ricompensi la vostra generosità. Eleviamo preghiere al Signore perché accolga nel regno eterno il caro fra Alviero”.
Fr. Agustin Hernandez Vidales, ofm. Vice Rettore della Pontificia Università Antonianum.

“Caro Padre Ministro Provinciale, con tanto dolore nel cuore ho saputo della scomparsa del mio caro e amatissimo Professore, Padre Alviero Niccacci. Colgo l’occasione per presentarle e all’Ordine dei Frati Minori, tutte le mie più sentite condoglianze, nonché fare una piccola testimonianza sul compianto.
Grazie alla Custodia di Terra Santa di cui sono e sarò debitore a vita per l’opportunità offertami di approfondire la Sacra Scrittura e Archeologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme (Licenza1999-2003), ho avuto la fortuna di incontrare e di condividere tre anni di vita comune con P. Alviero nel Monastero della Flagellazione, nonché di averlo come insegnante di ebraico biblico e di esegesi dell’Antico Testamento.
P. Alviero è uno dei migliori Professori che ho avuto finora nel mio percorso accademico. Uomo di preghiera perché era tutti i giorni in Chiesa a pregare, insegnante competente e nonostante la sua notorietà era un uomo semplice, amichevole, simpatico e modeste all’immagine di san Francesco.

La mia esperienza con i frati francescani mi è rimasta nel cuore ed è indelebile. E sono un testimone oculare del loro operato in Terra santa. Un opera grandiosa, coraggiosa e qui merita di essere sostenuto da tutti. Solo il coraggio e la tenacità dei frati potevano resistere a tutti gli ostacoli vissuti lunghi i secoli.
Concludo col dire che non sono riuscito a trovare un volo dalla Germania per poter assistere in tempo al funerale di domani a Perugia. Tuttavia, ti ricorderò sempre, caro Padre Alviero e dove sarai prega per me e anche per i tuoi confratelli. Grazie per l’insegnamento ricevuto, grazie per la tua umiltà e riposi in Pace. Ton ami e ex-alunno”.

Don Victor Roger Nkou Fils, Augsburg - Germania



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