Ispirati dall’evento dell’Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” che include tutto ciò che riguarda l’alimentazione – dall’educazione alimentare, al problema della fame nel mondo e della distribuzione delle risorse, alle colture del futuro capaci di nutrire un globo sempre più sovraffollato -, lo storico dell’arte Giuseppe Cassio e il professore di storia del francescanesimo alla Pontificia Università Antonianum, Pietro Messa, hanno proposto il libro Il cibo di Francesco. Anche di pane vive l’uomo pubblicato dalle Edizioni Terra Santa.
Il pasto è luogo della fraternità e delle relazioni. Questo s’intravvede in modo particolare nella narrazione del banchetto consumato da san Francesco e santa Chiara alla Porziuncola raccontato da I Fioretti. La medesima fonte narra anche come il pane fu espressione del rapporto tra la Santa d’Assisi e il papa Gregorio IX in cui umiltà, obbedienza e affezione a Cristo si intrecciano in una fitta rete di relazioni in cui un posto particolare hanno gli infermi.
Santa Chiara, divotissima discepola della croce di Cristo e nobile pianta di messer santo Francesco, era di tanta santità, che non solamente i vescovi e’ cardinali, ma eziandio il papa disiderava con grande affetto di vederla e di udirla e ispesse volte la visitava personalmente. Infra l’altre volte andò il padre santo una volta al munistero a lei per udirla parlare delle cose celestiali e divine; ed essendo così insieme in diversi ragionamenti, santa Chiara fece intanto apparecchiare le mense e porvi suso il pane, acciò che il padre santo il benedicesse. Onde, compiuto il ragionamento ispirituale, santa Chiara inginocchiandosi con grande riverenza sì lo priega che gli piaccia benedire il pane posto a mensa.
Risponde il padre santo: «Suora Chiara fedelissima, io voglio che tu benedica cotesto pane tu e faccia sopra ad essi il segno della santissima croce di Cristo, al quale tu ti se’ tutta data». E santa Chiara dice: «Santissimo padre, perdonatemi, ch’io sarei degna di troppo grande riprensione, se innanzi al vicario di Cristo io, che sono una vile femminella, presumessi di fare cotale benedizione». E’l papa rispuose: «Acciò che questo non sia imputato a presunzione, ma a merito d’obbidienza, io ti comando per santa obbidienza che sopra questo pane tu faccia il segno della santissima croce e benedicali nel nome di Dio».
Allora santa Chiara siccome vera figliuola della obbidienza, que’ pani divotissimamente benedisse col segno della santissima croce di Cristo. Mirabile cosa! subitamente in tutti quelli pani apparve il segno della croce intagliato bellissimo.
E allora di que’ pani parte ne fu mangiato e parte per lo miracolo riserbati. E il padre santo, veduto ch’ebbe il miracolo, prendendo del detto pane e ringraziando Iddio si partì, lasciando santa Chiara colla sua benedizione.
In quel tempo dimorava in quel monastero suora Ortulana madre di santa Chiara, e suora Agnese sua sirocchia, amendue insieme con santa Chiara piene di virtù e di Spirito Santo, e con molte altre sante monache. Alle quali santo Francesco mandava di molti infermi; ed elleno con le loro orazioni e col segno della santissima croce a tutti rendevano sanità.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
Per un approfondimento: vedi il sito CristianoCattolico.
Cibo Relazioni Santa Chiara
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