Primo appuntamento sempre molto atteso della giornata del Transito, è la presentazione del riconoscimento Rosa d’Argento, che si svolge nella mattinata e che giunge quest’anno alla sua 16° edizione. Detto riconoscimento è attribuito ad una donna del nostro tempo testimone di fede, speranza e carità proveniente dalla Regione che offre l’olio (Valle d’Aosta). La scelta da parte della Diocesi di Aosta è caduta sulla sig.ra Vanna Balducci Fontolan: la consegna avviene durante la Celebrazione di apertura del Transito da parte del Custode della Porziuncola, Fr. Massimo Travascio .
Avviando la mattinata il Custode presenta i convenuti dando anzitutto la parola al Vescovo di Aosta e presidente della Conferenza episcopale piemontese, Mons. Franco Lovignana. Di seguito è il Ministro provinciale Fr. Francesco Piloni a dare un saluto di gratitudine e quindi i Sindaci di Assisi (Ing. Stefania Proietti) e di Marino (Dott. Stefano Cecchi) e di Aosta. Prende la parola Valeria de Luca dello Storico Cantiere di Marino e, al termine della presentazione, è data la parola alla sig.ra Balducci che esprime con gratitudine e commozione la gioia del suo percorso cristiano che ha alcune radici qui nella “sua” Porziuncola.
Vanna nasce a nasce Caselle Torinese nel 1970 in una famiglia di tradizione cristiana. Segue il percorso Agesci, si laurea in Lettere e Filosofia. Giornalista in San Paolo ed Elledici. Nella Diocesi di Torino è impegnata con i giovani, nella comunicazione e, in RaiUno, collabora nei programmi per ragazzi.
Orientata in un primo momento verso una scelta di consacrazione religiosa nella Famiglia paolina, la Provvidenza la porta poi nella Diocesi di Aosta: si sposa con Maurizio, da cui nascono Marta e Francesco frequenta il Master in “Scienze del Matrimonio e della Famiglia” alla Pontificia Università del Laterano in Roma a cui segue un lungo tempo ad un servizio nell’Ufficio Nazionale di Pastorale della Famiglia della CEI.
Rientrata nella Diocesi di Aosta mette a frutto i semi gettati nel corso della giovinezza per vivere come sposa e come madre risiedendo all’interno dell’Istituto san Giuseppe di Aosta: un’opera apostolica di accoglienza e formazione di giovani collegiali delle Suore di san Giuseppe di Aosta. Ragazzi e ragazze, genitori, personale: molte persone in cammino che necessitano di cura, di attenzione pastorale, e di formazione continua in una chiave che vuole essere ogni giorno da 28 anni pedagogicamente e culturalmente cristiana.
Di seguito la motivazione:
“La Chiesa di Aosta ha scelto di assegnare il riconoscimento della “Rosa d’argento” alla sig. ra Vanna Balducci. Il suo impegno nell’educazione e nell’accompagnamento dei giovani l’ha portata a scegliere, insieme alla sua famiglia, di lavorare e vivere all’interno dell’Istituto San Giuseppe di Aosta, un Collegio che accoglie ragazzi e ragazze delle Scuole Superiori e alcuni universitari che arrivano dalle vallate più lontane della nostra regione. La sua presenza quotidiana accanto a questi giovani è una testimonianza di amorevole cura e di vicinanza verso le nuove generazioni che vivono un momento importante e delicato della loro crescita. Nella Diocesi di Aosta, la signora Balducci lavora anche nell’Ufficio Famiglia ed è ora il Direttore responsabile dell’Ufficio cultura e delle Comunicazioni Sociali, nonché segretaria dell’Unione Cattolica Stampa Italiana.
Alle 11, il Ministro provinciale Fr. Francesco Piloni ha presieduto la solenne Eucaristica di apertura del Transito a cui ha assistito S. E. mons. Franco Lovignana, Vescovo di Aosta con una quindicina di presbiteri provenienti da molte parti.
Riportiamo alcuni stralci dell’omelia.
Francesco d’Assisi, un uomo conquistato da Gesù Cristo! E perché conquistato da Cristo, è capace di coinvolgere anche me e te oggi, dopo 800 anni. Francesco è contemporaneo a noi nelle domande, nelle inquietudini, nelle cadute e ripartenze; attuale come lo è il Vangelo!
Accade che abbiamo sostituito la durata con l’intensità: consideriamo una realtà vera se intensa e straordinaria. Abbiamo sostituito la supplica con lo sforzo: crediamo di essere ascoltati sforzandoci e meritandoci l’attenzione di Dio quando invece dobbiamo solo supplicare Dio che ci prenda il cuore. Inoltre, abbiamo sostituito l’occhio della colomba (l’occhio spirituale) con l’occhio rapace dell’avvoltoio che si appropria e non restituisce. Il nostro modo di amare si è ammalato perché la fede si è spenta. Il Transito di Francesco alla Porziuncola arriva oggi nella nostra vita come una felice sveglia, un richiamo alla verità. È possibile nel 2023 vivere felici e morire contenti? Che cosa smuove in noi l’invito di Francesco “ben venga sorella morte” quando viene a conoscenza che gli restano poche settimane di vita sulla terra? Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale. È l’invito che Francesco ci rivolge qui alla Porziuncola, ieri come oggi a tutti noi: “Cominciamo fratelli!”. Ricominciamo. Sei figlio di Dio, sei dimora dello Spirito Santo. Il mondo ci parla di una bellezza solo esteriore, che finisce, una bellezza che poveri ci trova e più poveri ci lascia. Il Vangelo e i santi (che sono i belli di Dio) ci raccontano invece di una bellezza che non è da conquistare ma che è da liberare; come il profumo prezioso della donna nel Vangelo che coinvolge la vita di chi le è accanto. C’è una mentalità di egoismo, di calcolo, di guadagno che ci sta uccidendo l’amore e spegnendo la fede: in un momento bellissimo, commovente, nel quale Gesù riceve attenzione, cura, amore prima della sua passione e croce. Francesco d’Assisi è testimone credibile del perché è bene amare presto e fino alla fine, ci ricorda perché è urgente imparare l’amore secondo Dio e perché è intelligente “rimanere nell’amore di Dio”. Cominciamo fratelli e sorelle. Se ci sono ritardi e frutti acerbi nel nostro modo di amare, la grazia di questi giorni mette in moto la speranza di sentirsi finalmente compresi dall’uomo Francesco; ci aiuta a percepire che il nostro cuore arde incontrando Francesco il Santo, arde di desideri belli, è acceso dal profumo delle cose buone; la grazia ci spinge a nuovi piccoli passi possibili ma mai da soli, sempre con la mediazione di chi accompagna e serve la tua libertà di amare. Cominciamo amici. Rileggere nella propria vita i segni del Risorto e prendere sul serio il nostro compito di umanità, quello che ti è dato da quando sei nato. Cominciamo perché tutto stanca di quanto ferve nel mondo ma solo l’amore di Dio vince e convince.
Dopo l’omelia il Custode della Porziuncola, Fr. Massimo Travascio, dà lettura delle motivazioni del riconoscimento e conferisce alla Sig.ra Vanna Balducci Fontolan la “Rosa d’argento”. Rivolgendo la parola all’assemblea dice: “Rendo grazie a Dio e a tutti voi. Oggi qui si chiude un cerchio cominciato ugualmente qui 30 anni addietro con il mio percorso di discernimento e qui si apre un tempo nuovo, un nuovo inizio. In qualità di caposcout, sposa e madre, educatore e giornalista mi impegno qui e ancora a spendermi per i giovani. Alla sequela di Francesco, sempre!”.
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