“Siamo di fronte a un mistero perché, caro Filippo, quello che Gesù ti chiede non è poco. Ti chiede di impersonarlo, ti chiede di esistere in persona Christi, cioè in modo che il popolo di Dio incontrandoti, vedendoti, ascoltandoti veda in te Gesù!”. Sono queste le parole che S.E. mons. Domenico Sorrentino ha rivolto a fr. Filippo Jacolino, ordinato ieri presbitero nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, all’inizio della sua omelia.

Nella solennità della Natività di San Giovanni Battista, il Vescovo ha proseguito ricordando che Giovanni è l’ultimo dei Profeti, che compie l’Antico Testamento e introduce il Nuovo. Egli, mentre è ancora nel grembo della madre Elisabetta, esulta alla voce di Gesù. Il ministero cui fr. Filippo è chiamato, allora, è quello di dire al mondo che Gesù è davvero il Salvatore, è colui che ha guarito la nostra vita e l’ha riempita di gioia e così vuole fare con ogni suo figlio. Il prete è uno che, come Giovanni, si pone in umiltà a decifrare la voce di Cristo, a discernere questa voce, a farla emergere e, dunque, come Giovanni, deve sapersi mettere da parte quando Gesù è emerso.

“In ogni Eucaristia – ha concluso mons. Sorrentino –, noi diciamo la parola di Giovanni; in ogni Eucaristia sentirai la voce di Francesco che dirà sei mio figlio, sei Gesù, sei colui che ci dà la santa Eucaristia e questo ti darà, giorno per giorno, l’esultanza del Battista e la letizia di Francesco per essere nel popolo di Dio l’apostolo della gioia!”