ePrivacy and GPDR Cookie Consent management by TermsFeed Privacy Policy and Consent Generator
Decreto della Penitenzieria Apostolica: «Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» 20 Mar 2020

Indulgenza plenaria ai fedeli affetti dal Covid-19, agli operatori sanitari, ai familiari e a chi prega per loro

«Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12). Le parole scritte da San Paolo alla Chiesa di Roma risuonano lungo l’intera storia della Chiesa e orientano il giudizio dei fedeli di fronte ad ogni sofferenza, malattia e calamità.

Il momento presente in cui versa l’intera umanità, minacciata da un morbo invisibile e insidioso, che ormai da tempo è entrato prepotentemente a far parte della vita di tutti, è scandito giorno dopo giorno da angosciose paure, nuove incertezze e soprattutto diffusa sofferenza fisica e morale.

La Chiesa, sull’esempio del suo Divino Maestro, ha avuto da sempre a cuore l’assistenza agli infermi. Come indicato da San Giovanni Paolo II, il valore della sofferenza umana è duplice: «È soprannaturale, perché si radica nel mistero divino della redenzione del mondo, ed è, altresì, profondamente umano, perché in esso l’uomo ritrova se stesso,la propria umanità, la propria dignità, la propria missione» (Lett. Ap. Salvifici doloris, 31).

Anche Papa Francesco, in questi ultimi giorni, ha manifestato la sua paterna vicinanza e ha rinnovato l’invito a pregare incessantemente per gli ammalati di Coronavirus.

Affinché tutti coloro che soffrono a causa del Covid-19, proprio nel mistero di questo patire possano riscoprire «la stessa sofferenza redentrice di Cristo» (ibid., 30), questa Penitenzieria Apostolica, ex auctoritate Summi Pontificis,confidando nella parola di Cristo Signore e considerando con spirito di fede l’epidemia attualmente in corso, da vivere in chiave di conversione personale, concede il dono delle Indulgenze a tenore del seguente dispositivo.

Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Santo Rosario, alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di caritàverso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile.

Gli operatori sanitari, i familiari e quanti, sull’esempio del Buon Samaritano, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus secondo le parole del divino Redentore:

«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13), otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni.

Questa Penitenzieria Apostolica, inoltre, concede volentieri alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria inoccasione dell’attuale epidemia mondiale, anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da DioOnnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.

La Chiesa prega per chi si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico, affidando alla Misericordia divina tutti e ciascuno in forza della comunione dei santi e concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste). Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce (cf. Enchiridion indulgentiarum, n.12).

La Beata sempre Vergine Maria, Madre di Dio e della Chiesa, Salute degli infermi e Aiuto dei cristiani, Avvocatanostra, voglia soccorrere l’umanità sofferente, respingendo da noi il male di questa pandemia e ottenendoci ogni bene necessario alla nostra salvezza e santificazione.

Il presente Decreto è valido nonostante qualunque disposizione contraria. Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 19 marzo 2020.

Mauro Card. Piacenza
Penitenziere Maggiore

Krzysztof Nykiel
Reggente

Fonte Vatican.va (Accesso 20.03.2020, 16.33)



Indulgenza Malato Malattia Papa Francesco Perdono Preghiera

Articoli correlati

30 Nov 2024

Figlia di Adamo per la nascita

La prima sera di novena dell'Immacolata Concezione predicata dal Custode della Porziuncola fr. Massimo Travascio
15 Nov 2024

Familiari con Dio e tra noi

A Frascati il secondo incontro della Formazione Permanente per 47 frati della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi
28 Ott 2024

A Calamonaci, in Sicilia, la gioia per l’ordinazione diaconale di fr. Giuseppe

Fr. Giuseppe è stato ordinato diacono il 27 ottobre nel suo paese in Sicilia per le mani di Mons. Damiano, Arcivescovo di Agrigento
27 Ott 2024

Al Refettorietto si chiudono le celebrazioni dello Spirito di Assisi

A 38 anni dallo storico incontro voluto da Papa San Giovanni Paolo II, si è ripetuta ad Assisi l’invocazione per la pace
26 Set 2024

Il cardinal Pizzaballa invita alla preghiera per la Terra Santa

In comunione con i cristiani che vivono nei luoghi santi, vogliamo unirci all’iniziativa del Patriarca a vivere il prossimo 7 ottobre una giornata di preghiera e digiuno per chiedere ancora il dono della pace
15 Ago 2024

Maria, mistica aurora della redenzione

Primi Vespri e Veglia della Solennità della Beata Vergine Maria
05 Gen 2025

Chiese Giubilari e Porta Santa

Il comunicato della Diocesi Assisi e Foligno aiuta a fare chiarezza sull'anno Giubilare in corso