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Alla scoperta degli eremi francescani delle Marche 11 Dic 2017

L’eremo di Soffiano: tra cielo e terra

L’eremo di Soffiano dista pochi chilometri da Sarnano, in provincia di Macerata. Vi si giunge attraverso strade e viottoli di montagna fiancheggiati da tigli, querce, aceri, lecci e ginepri. Per dissetarsi, una minuscola vena d'acqua. Sul fondo della valle, costituita da pareti rocciose, scorre il rio Terrò: è un fiumiciattolo stagionale che dalla grotta non si vede, ma si fa sentire per lo sciabordìo delle acque provenienti da una stretta gola ugualmente invisibile.

Le acque, cadendo, creano, nella parte più alta e nascosta - oltre la quale non si può andare - una bianca e spumeggiante cascata che va ad alimentare il piccolo specchio d’acqua sottostante. Il turista gode la sensazione dell’esploratore che ha raggiunto e superato un luogo difficile e diverso da tutto il resto del mondo. Stretto da ogni parte da rocce, sterpaglie, piante contorte e rupestri, è rincuorato tuttavia dalla bellezza del verde e dei muschi, dal piacere del fresco e dall’azzurro del cielo che si apre sopra il suo capo.

L’eremo fu costruito nel 1101 per opera di alcuni signori locali che volevano soddisfare le richieste di alcuni religiosi desiderosi di condurre vita eremitica “ad imitazione dei santi padri” e cioè, secondo le consuetudini dei monaci orientali. Dopo questo gruppo di solitari, il luogo fu abitato dagli eremiti francescani.

L’eremo dovette essere composto da alcune stanzette e da una minuscola chiesa. Si pensi alle Carceri del Subasio, allo Speco di Narni, all’Eremo di Cortona, a Greccio, a Monteluco presso Spoleto; ma l’eremo di Soffiano era ancor più solitario e rupestre. La roccia costituiva la parete naturale e, appoggiati ad essa, vari muri creavano le piccole abitazioni. Il tetto, costituito dalla stessa roccia superiore che sporgeva in avanti, veniva completato da lastre di pietra. Il resto era legname di bosco rozzamente utilizzato.

In alcuni punti della roccia e nel muro rimasto, sono ancora visibili i fori quadrati ove appoggiavano le travi delle pavimentazioni. Alcuni scavi effettuati di recente hanno rivelato la presenza di tombe con alcune ossa: si tratta del luogo di riposo dei beati Umile e Liberato e, forse, anche di frate Simone d’Assisi. Un piccolo altare e una pietra con una croce evocano al visitatore la sacralità dei ricordi, mentre la ricostruzione parziale di alcune mura riportano la mente a quello che poteva essere il primitivo spazio abitativo.

In questo ambiente, sospesi tra cielo e terra, vissero i primi eremiti francescani, e questo dà la misura dell’importanza storica e spirituale di questo luogo.



Eremo Marche Soffiano

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