Molti frati della Custodia di Terra Santa conoscono don Alfredo Pizzuto, prete diocesano di Siena e la sua passione per la Terra Santa e in particolare per Gerusalemme. Non pochi lo hanno visto fare più volte servizio nella basilica del Santo Sepolcro con la fraternità francescana che vi risiede. Chi lo conosce un po’ sa che lui considera privilegio e consolazione celebrare e servire al Calvario e alla Tomba di Gesù. Alcuni santuari e frati della Custodia hanno fatto esperienza pure della sua generosità espressa in passato e di recente con gesti e segni concreti.
L’amore per la Terra Santa e i francescani di don Alfredo si è manifestato anche in alcune pubblicazioni che egli ha curato e messo a disposizione senza scopi di lucro. Alcuni anni fa diede alle stampe con Edizioni di Terra Santa un grazioso volumetto dal titolo: Paolo VI in Terra Santa. Sulle orme di un pellegrino d’eccezione (Milano 2012); vi si trovano una cronaca essenziale dello storico pellegrinaggio del Beato Paolo VI insieme ai discorsi e alle preghiere che il Papa pronunziò nei santuari visitati. L’anno successivo sullo stesso argomento pubblicò il volume Paolo VI, pellegrino di fede e di pace in Terra Santa (Ed. Cantagalli, Siena 2013), riproducendo integralmente il numero speciale che la Custodia dedicò al pellegrinaggio pontificio nel suo bollettino ufficiale Acta Custodiae Terrae Sanctae, vol. 9 (1964), fuori commercio.
Lo scorso mese di febbraio don Alfredo è tornato a Gerusalemme portando un nuovo libro, fresco di stampa, questa volta, molto più impegnativo e frutto dello stesso amore per la Terra Santa e i francescani: Ser Mariano di Nanni da Siena pellegrino in Terra Santa 1431: il suo terzo pellegrinaggio (Betti Editrice, Siena 2018). È un libro per la cui realizzazione egli ha voluto la mia collaborazione, come di altri frati della Custodia. Si apre con la dedica: «Ai venerabili Frati Minori di San Francesco che da secoli dimorano nella Basilica del S. Sepolcro di N.S.G.C. in Gerusalemme custodendolo in nome della Chiesa Cattolica vivendo e facendo rivivere anche con la processione quotidiana il mistero della passione Morte e Risurrezione del Signore». Sotto questo significativo testo la celebre illustrazione, presa dal libro di padre Elzear Horn (1725), con «San Francesco e i frati custodi del S. Sepolcro» che sorreggono l’Edicola che racchiude la Tomba di Gesù.
Di Mariano non si hanno molte notizie, ma alcune sono abbastanza documentate o fornite da lui stesso, come per esempio quelle sui suoi incarichi ecclesiastici (rettore della chiesa di San Pietro a Ovile e cappellano della cappella del Crocifisso nel Duomo di Siena) e sul fatto che per tre volte fu pellegrino in Terra Santa.
Del suo terzo viaggio Ser Mariano ha lasciato un’interessantissima relazione di cui don Alfredo ripubblica il testo originale, nell’edizione ottocentesca di Magheri (Firenze 1822), con un’ampia introduzione, note di commento e trascrizione in lingua corrente.
Veramente egli era partito dall’interesse e affezione alla processione quotidiana al Santo Sepolcro che celebra la morte e risurrezione del Signore. Come è noto, questa pia pratica è attestata da prima del 1336, vale a dire prima dell’insediamento dei Frati Minori al Santo Sepolcro, e Mariano da Siena ne è il primo e più autorevole testimone, in quanto non si limita a darne notizia ma ne descrive in dettaglio lo svolgimento e ne riporta i testi in uso nel 1431. Chi partecipa alla processione quotidiana, sia nell’edizione latina ufficiale che nel sussidio in varie lingue a disposizione di tutti, trova nella premessa questa informazione storica: «Fu Mariano da Siena che per primo ha tramandato una disposizione ordinata delle preghiere che i Religiosi facevano in ogni stazione annotando sia le preghiere che i versetti appropriati e per il Monte Calvario, la Pietra dell’Unzione e il S. Sepolcro ha tramandato anche i tre inni».
Don Alfredo che la processione quotidiana ama tantissimo farla e persino fungervi da celebrante principale, come mostrano alcune foto del volume, l’ha messa al centro del suo libro. Ad essa riserva una vasta trattazione (pp. 35-72) che tiene conto degli studiosi che lo hanno preceduto, a cominciare dalle monografie dei nostri A. Facchini (1985) e di S. Milovitch (2014), ma senza isolarla tuttavia dal resoconto di viaggio o «chamino overo itineratio» di Terra Santa che Ser Mariano scrive del suo pellegrinaggio intensissimo, iniziato con la partenza da Siena il 9 aprile e concluso il 4 agosto 1431 con il rientro nella stessa città. Il prete senese scrive in età matura e da uomo di fede attingendo ai ricordi ancora vivi nella memoria. Svela così la sua esperienza fatta di fatiche, timori, sofferenze e di momenti di esaltazione quasi mistica.
In poco più di sessanta pagine don Alfredo abbozza un ritratto della personalità di Ser Mariano e cerca di penetrare o indovinare le vicende e persino i sentimenti umani e religiosi dell’insigne pellegrino che egli definisce «audace e determinato». L’entusiasmo e l’ammirazione di don Alfredo per Ser Mariano si avverte in ogni pagina. In alcune, come per esempio dove cerca di spiegare il linguaggio – talora «aggressivo e irriverente» di Mariano verso ebrei, musulmani e cattivi cristiani, – ricollocandolo nel contesto del suo tempo, il tono diventa quasi autobiografico…
Il volume, formato da 244 pagine e un po’ pesante, a motivo della carta richiesta dalle numerose foto a colori, si chiude con un utile indice analitico che ne facilita la consultazione. Meritano una speciale menzione le tre Appendici nelle quali si riportano: la descrizione di Bonifacio da Ragusa sul restauro della Tomba (1555), la relazione del monaco greco-ortodosso Maximos Simaios sul restauro dell’Edicola del Santo Sepolcro (1809) e la memoria autobiografica di don Alfredo Pizzuto sull’apertura della Tomba di Gesù (26 ottobre 2016). Questi brevi testi costituiscono un felicissimo complemento della monografia. In quarta di copertina si ammira un bel disegno a colori del noto artista senese Pier Luigi Olla che ritrae Ser Mariano da Siena nelle vesti del pellegrino.
Un libro, dunque, che fa onore a don Alfredo che lo ha realizzato con intelletto d’amore, impegno e passione. Certamente la sua lettura risulterà interessante, utile e piacevole a quanti, come lui, amano la Terra Santa e hanno la grazia di celebrare nel santuario cristiano più insigne e santo, la basilica che custodisce la memoria del Mistero Pasquale: Gesù Cristo, crocifisso, sepolto, risorto e vivente. Che bello se i frati della Custodia di Terra Santa lo accogliessero con cuore grato condividendo interesse e amore di chi lo ha scritto.
Gerusalemme – Studium Biblicum Franciscanum, 2 marzo 2018
G. Claudio Bottini OFM
Pellegrinaggio Santo Sepolcro Terra Santa Testimonianza
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