Nell’ultima serata del Triduo di preparazione per la festa del nostro Serafico Padre San Francesco, mons. Carballo, dopo aver riflettuto il primo giorno sull’incontro con sè stessi e il secondo giorno sull’incontro con Dio, si è concentrato sull’incontro con gli altri ovvero sulla fraternità. Partendo innanzitutto dalla fraternità vissuta da Gesù, mons. Carballo ha evidenziato che la sua comunità non si chiude ai discepoli, ma si allarga alla gente, comprese le donne che lo seguivano e lo servivano (cf. Le 8, 1-3). Da parte sua Francesco, dopo che il Signore gli rivelò come forma di vita il vivere secondo il Vangelo (Test, 16), decide di viverlo in fraternità, con i fratelli che il Signore gli aveva donato: una fraternità di minori, animata dall’amore vicendevole, come chiede nel Testamento di Siena; una fraternità evangelica, dove tutti professano di osservare il Santo Vangelo (Rb, 1, 1) e osservare la santa povertà, vivendo sine proprio (Rb, I, 1); una fraternità da fratelli, aperta al mondo e itinerante per il mondo.
“Il Covid-19 ha rivelato molte forme di solidarietà ad intra e ad extra delle nostre comunità – ha proseguito il presule – ma ha anche rivelato molto individualismo devastante che ci porta a “ignorare gli altri” e a favorire all’interno delle nostre comunità cristiane, forse inconsapevolmente, un individualismo che sta assumendo forme incompatibili con il nostro essere fratelli e sorelle. Quanta solitudine c’è nelle nostre comunità e nella società!” In questo contesto di crisi generalizzata siamo chiamati a sognare insieme, come membri della stessa carne umana e figli della stessa terra che ci ospita tutti, ognuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ognuno con la sua voce. La festa del Serafico Padre San Francesco deve essere un’occasione propizia per rafforzare la cultura dell’incontro, per ravvivare in noi la sete di fraternità e solidarietà. “Francesco, padre e fratello, - ha concluso mons. Carballo – aiutaci a costruire un mondo dove tutti siamo fratelli, una vera fraternità dove la parola che ci faccia incontrare, al di là delle differenze, sia “pace, salam, shalom”. Una vera fraternità nutrita dal perdono sincero e della misericordia senza confini, una vera fraternità nella quale nessuno si allontani da me senza aver contemplato il volto misericordioso del Padre”.
José Rodríguez Carballo Patrono d’Italia Porziuncola San Francesco Transito di San Francesco Triduo
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