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Sintesi del Convegno tenutosi il 24 novembre alla Domus Pacis 02 Dic 2017

La Provvidenza è fraterna e passa attraverso la premura dell’altro

“I valori spirituali, ecclesiali e sociali alla base del sovvenire: trasparenza e conoscenza del sistema, informazione pubblicità, democrazia fiscale diretta, condivisione e responsabilità dei credenti ed altro saranno oggetto degli interventi di questa sera”. Con queste parole l’incaricato della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, responsabile della promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Eduardo D’Amico ha aperto il convegno dal titolo: “Formazione diocesana sul sovvenire” che si è tenuto venerdì 24 novembre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli.

Hanno partecipato oltre ai molti presenti, gli incaricati delle altre diocesi umbre, in particolare Terni, Spoleto, Foligno, Gubbio e Perugia oltre ai referenti vicariali diocesani. Partendo dai valori evangelici il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino ha spiegato l’esperienza di Gesù e quella della prima comunità cristiana. “Gesù ha dovuto toccare anche il denaro – ha sottolineato il vescovo – . Quando parliamo di questa materia non ci si dobbiamo spaventare dal punto di vista evangelico. Gesù invita a vivere nella fiducia in Dio. Il Signore mette in gioco una provvidenza di Dio che è fraterna e passa attraverso la premura che ognuno di noi dà al fratello. Il denaro è necessario anche all’evangelizzazione e alla fraternità. Oggi la chiesa fa i conti con la confusione valoriale influenzata dalla disgregazione sociale che è sempre più invasiva. Quindi da un alto la chiesa è sempre più labile e disgregata dall’altro lo Stato è sempre più imprevedibile”.

Proprio dell’informazione, della trasparenza e dell’esperienza ha parlato approfonditamente il vescovo ausiliare di Perugia, monsignor Paolo Giulietti, delegato Ceu per questa tematica. “Bisogna educare le persone al sovvenire – ha affermato monsignor Giulietti – . Nelle comunità si deve educare, partendo dai giovani, a sentirsi responsabili nello stare insieme. I cristiani devono sapere come vivono sia la propria parrocchia che la propria diocesi. Le persone devono essere educate a diventare consapevoli e informate”.

“Il nostro impegno del sostegno economico alla chiesa non è solo un fatto di carattere pratico, ma è un fatto di natura spirituale – ha detto monsignor Vittorio Peri, intervenendo al convegno – . La spiritualità non è astratta, ma concreta. Dobbiamo mettere nel quadro della nostra spiritualità questo gesto che sembra economico, ma che in realtà ci arricchisce ed è un atto liturgico che si inserisce nella liturgia della celebrazione eucaristica”.

È seguito l’intervento di Paolo Cortellessa del Servizio nazionale della Cei sull’analisi dei dati, le motivazioni e l’attività di promozione del Sovvenire. Cortellessa ha spiegato quali fonti finanziarie sono state utilizzate nell’anno 2016; in particolare si è soffermato sulle erogazioni liberali, sulle remunerazioni da parrocchie, sui redditi dei patrimoni diocesani, sulle remunerazioni da stipendi e da pensioni personali e sui fondi dell’8Xmille. A tal proposito ha illustrato le finalità e gli impieghi dell’8Xmille tra cui: il sostentamento del clero, la carità, il culto e la pastorale. “Mi piace chiamare l’8Xmille un modello economico rivoluzionario – ha sottolineato Cortellessa – che riesce a restituire il vero significato alla parola economia. È un modello di democrazia fiscale diretta, unico al mondo in quanto permette di decidere come utilizzare parte delle proprie tasse. È una scelta libera che viene rinnovata anno per anno. È un dare in funzione di un ridare. La fiducia e la stima che la Chiesa raccoglie è un dato di cultura. Dobbiamo cercare di creare fiducia e la fiducia si crea attraverso la trasparenza. La fiducia si ottiene con la trasparenza e quest’ultima deve essere il nostro obiettivo primario. Bisogna cercare di comunicare, parlare e promuovere. Se vogliamo far crescere la percezione della trasparenza dobbiamo far capire come l’8XMille arriva all’interno delle nostre parrocchie. La Chiesa è un elemento fondamentale nella nostra identità, presente in maniera capillare nel nostro territorio”.



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