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Terzo giorno del Capitolo provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna 18 Lug 2020

Lasciatevi prendere per mano dal Samaritano e dallo Scriba

Continua il cammino del Capitolo provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna. Riuniti ad Assisi, presso la Domus Pacis, i frati stanno vivendo (14-24 luglio) uno dei momenti più alti della vita della fraternità, ovvero il Capitolo.

Dopo il primo giorno, iniziato con il ritiro predicato da p.Gianni Cappelletto ofmConv, questi giorni stanno vedendo i frati impegnati nel riporto in aula dei lavori delle varie Commissioni che hanno lavorato sui vari ambiti della vita dei Frati.

La giornata di ieri è iniziata con la graditissima visita di S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi–Nocera U.–Gualdo T., che ha presieduto la Celebrazione eucaristica del mattino.

Prendendo spunto dalla prima lettura, ha ricordato che “è proprio quando la storia mette alle strette – come accaduto al popolo di Israele – che la parola del profeta è in grado di aprire orizzonti di salvezza”.

Le soluzioni alle problematiche che questo tempo ci mette davanti, “non le troviamo né con le nostre diplomazie, né con l’intelligenza ma ascoltando Dio”. “È Gesù – ha ribadito il Vescovo – che rivela il senso della storia e dell’uomo perché ne è Signore e compimento dell’umanità di ciascun uomo”. A conclusione della sua omelia ha rivolto ai frati un accorato appello: “ristabilite la centralità di Gesù nella vita personale e della chiesa. Questo è il vostro compito!”.

La giornata di lavoro è proseguita con la discussione sui temi della Formazione, della Missione ed Evangelizzazione. Un tempo costruttivo di dialogo sulla situazione attuale e sulle prospettive future.

La seconda parte del pomeriggio ha visto l’intervento in aula di S.E. Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto – Norcia e Presidente Conferenza Episcopale Umbria (CEU). Partendo dal brano del “buon Samaritano” di Lc 10, 25-37, Mons. Boccardo ha invitato i frati a “lasciarsi prendere per mano dal Samaritano e dallo Scriba, certi che ognuno dei due hanno qualcosa da insegnare”.
Il Samaritano, con il “suo io capace di sbarazzarsi di se stesso” riceve dall’uomo “mezzo morto” la sua identità più profonda, il suo avere un cuore compassionevole, come quello del Padre.

Lo Scriba, invece, con la sua fuga, ci fa da specchio e ci insegna a non cedere alla tentazione di “passare oltre” alla sofferenza dell’uomo.

La ricca giornata si è conclusa con una Veglia di preghiera in Porziuncola. Un tempo di adorazione eucaristica per chiedere il dono della comunione, la stessa che è dono del pane eucaristico.



Capitolo CEU Domenico Sorrentino Renato Boccardo Sardegna Umbria

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