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Passione del Signore e Sabato Santo alla Porziuncola 16 Apr 2022

Nel silenzio del sabato santo, invochiamo: “Alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio”

Il Sabato Santo è il giorno senza Dio, il giorno del silenzio: Gesù è morto e giace nel sepolcro. Fr. Rosario Vaccaro ha presieduto la celebrazione mattutina dell’Ufficio delle letture e delle Lodi in una Basilica di Santa Maria degli Angeli avvolta dal silenzio anche dell’organo che questa mattina non ha suonato come ogni altra mattina.

Nella sua meditazione, fr. Rosario ha notato come in questo giorno, in cui sembra si sia spenta la luce di Dio, anche gli uomini non hanno più punti di riferimento cui guardare. Risuona forte allora l’implorazione di San Francesco: “Alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio”. Ancora una volta, chiediamo al Signore di accorciare questo lungo sabato santo della nostra storia, di illuminare le tenebre del nostro cuore perché è da qui che si comincia a far tacere i conflitti e a desiderare la pace. “Non stancarti, o Signore – ha concluso fr. Rosario – di interrompere finalmente questo lungo sabato santo della storia perché la tua Pasqua, la tua Risurrezione sia ancora una volta anche la nostra!”

Il Triduo ha vissuto ieri la giornata del Venerdì santo in cui ci si è posti dietro Gesù sulla Via Crucis e in cui si è rivissuta la Passione del Signore con il canto del Vangelo secondo Giovanni eseguito da fr. Matteo Ferraldeschi, fr. Rosario Vaccaro e fr. Giovanni Pinna.

Fr. Raffaello Tonello ha offerto la sua omelia, ricordando la preghiera nata nel cuore ardente di San Francesco alla Verna nel settembre del 1224, poco prima di ricevere il sigillo delle Sacre Stimmate: “O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti priego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda si è ch’ io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”. La Passione di Gesù è prima di tutto un atto di amore infinito che Cristo ha verso il Padre, prendendo su di sé il peccato dell’umanità e rigenerandola a vita nuova. È anche un atto di amore infinito verso ciascuno di noi, suoi fratelli e sorelle, perché possiamo mettere sotto la Croce le nostre sofferenze e i nostri dolori affinchè diventino salvezza per il mondo intero.



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