La solennità del Perdono di Assisi è, da 800 anni, l’espressione del desiderio di Francesco e, prima ancora di Dio, di portare tutti in paradiso. È una festa troppo grande per essere celebrata in un giorno solo, perciò si è dato inizio alla solennità con la messa solenne delle 11.00, celebrata il 1 agosto e presieduta dal Ministro generale dei Frati Minori, fr. Michael Anthony Perry.
Decine di migliaia i pellegrini accorsi in Basilica, insieme a frati e sacerdoti, per preparare il cuore ad accogliere il Perdono di Assisi.
Durante l’omelia p. Michael ha sottolineato l’abbraccio di Dio per ogni uomo, povero com’è, purché sia disposto ad accogliere questo dono. Solo chi accoglie l’offerta della Sua misericordia potrà ottenere riconciliazione e pace. Francesco ne ha fatta personalmente esperienza, perciò desidera che su tutti possa riversarsi l’abbondanza di questo amore.
Assistiamo a molti fatti che attentano alla pace, come ai tempi di Francesco, periodo di grandi guerre e piccole lotte. Davanti a questi fatti in molti propongono come soluzione la chiusura del cuore e lasciare fuori coloro che ci infastidiscono o che non la pensano come noi. È la misericordia, invece, che permette di aprire una nuova strada per la nostra società. Se accoglieremo la misericordia di Dio anche noi arriveremo a cantare come Maria: “di generazione in generazione la Sua Misericordia si stende su quelli che lo temono”. Solo accogliendola potremo perpetuarla.
Poche ore dopo, con un giorno di anticipo rispetto al solito, sulla piazza della Basilica c’è stato l’arrivo della XXXVI Marcia Francescana “Alla porta del Cielo”. 1200 giovani e 400 partecipanti alla Marcia per le famiglie, provenienti da tutta Italia e oltre, hanno transitato in Porziuncola e festeggiato il Perdono sulla piazza. È un momento molto bello: tanti giovani per una decina di giorni si mettono in cammino per risvegliare, con l’aiuto dalla Parola di Dio, il desiderio profondo del “cielo” che abita ogni uomo.
Nel tardo pomeriggio, un altro importantissimo pellegrinaggio partito dalla piazza di San Francesco in Assisi e rinfrescato da qualche goccia di pioggia: quello della Diocesi e della Città di Assisi. I pellegrini, accolti dal Custode p. Rosario Gugliotta, sono confluiti in Basilica dove Mons. Domenico Sorrentino ha presieduto i Primi Vespri.
“La Porziuncola è un faro luminoso in mezzo alle tenebre, una luce che dice il desiderio di Dio di vederci con il sorriso, anche nelle avversità. Se il sorriso nasce dalla consapevolezza e dall’esperienza di essere amati dal Padre, una semplice ingiuria non ci fa perdere il sorriso in quanto ciò che conta è valere agli occhi di Dio ed essere amati da Lui”. È questa probabilmente l’esperienza di Francesco, ha detto il vescovo di Assisi, invitando ad accogliere questo dono e a lasciarci cambiare la vita come ha cambiato quella di Francesco, partendo da questo abbraccio del Padre.
Questo primo giorno di grazia si è poi concluso con la Veglia di Preghiera e processione aux flambeaux presieduta da Mons. Vittorio Viola che, in una appassionata omelia, ci ha donato ancora qualche spunto di riflessione: “la Porziuncola custodisce lei, la Vergine Maria; è per questo che Francesco ha voluto abitare questo luogo. Ognuno ha il suo posto dentro la Porziuncola, e questo è uno dei misteri di questo luogo capace di contenere il mondo nonostante sia una piccola porzione. C’è un amore di Dio che desidera noi, è questa la nostra forza. Lui ha voluto accendere nel nostro cuore il suo amore che ci permettesse di entrare nella comunione con Lui. Lui ha voluto donarci il Suo volto nella persona di Gesù, un volto che la nostra cecità ci ha fatto perdere, ma che il suo amore ci ha permesso di rivedere. Per noi la misericordia si è fatta carne in Gesù Cristo. Noi non avremo mai pensato a questa misura di amore del Padre per noi… è quello che ha intuito Francesco nella Porziuncola, questa misericordia di Dio per ciascuno di noi. Qualunque cosa che il nostro cuore ci rimproveri, Dio è più grande del nostro cuore”.
La veglia si è poi conclusa con il canto del Te Dum e con un saluto del Custode p. Rosario Gugliotta che, oltre a ringraziare Mons. Vittorio Viola della sua presenza, ha annunciato che sarà proprio S.E. Mons. Viola a predicare il Triduo in preparazione al Perdono dell’anno prossimo, a conclusione del Centenario.
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