Già dalla sera del 15 maggio le piazze, inferiore e superiore, della Basilica di santa Maria degli Angeli si sono popolate di operai industriosi che, nel giro di poche ore, hanno allestito il colorato e chiassoso villaggio del 101° Giro d’Italia. L’allestimento degli stand è servito ad accogliere la partenza dell’undicesima tappa del Giro che è partita proprio dal sagrato del santuario.
Un Comitato di tappa – composto dal comune di Assisi, le varie associazioni del territorio e i Frati Minori della Porziuncola – si è impegnato, negli scorsi mesi, ad organizzare e a promuovere eventi ed iniziative per valorizzare la tappa assisana. Dopo sei anni, quando ci fu un’altra partenza del Giro dalla piazza della Porziuncola, la Madonnina dorata di Santa Maria degli Angeli torna a salutare i corridori che questa volta si sono lanciati verso la 12a tappa ad Osimo, continuando un Giro che sarà ricordato per svariati motivi che parlano di solidarietà e di pace.
Il primo, è giusto ricordarlo, è la memoria di Gino Bartali, Giusto tra le Nazioni, che con Assisi è legato in maniera indissolubile grazie alla sua coraggiosa azione di corriere per portare documenti falsi da una tipografia assisana fino a Firenze allo scopo di salvare ebrei altrimenti destinati alla deportazione.
Il secondo è la ricorrenza degli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa, da quando i frati partirono per la prima volta dalla Porziuncola per raggiungere quei luoghi cari alla cristianità e non solo. Eccezionalmente quest’anno il Giro d’Italia ha preso il via proprio da Gerusalemme.
La mattina è volata all’insegna dello sport e di uno fraterno stare insieme, in giro per la piazza si sono viste parecchie classi delle scuole del circondario, i ragazzi vestiti con la maglia rosa ci hanno ricordato la gioia del sapersi entusiasmare di fronte alla bellezza di un evento così grande. Ad un certo punto sono apparsi anche una decina di corridori con bici d’epoca che ci hanno fatto fare un tuffo nelle gloriose gare del passato. Anche diversi frati della Porziuncola si sono mostrati incuriositi da tutto quell’insolito movimento alle porte di casa.
Proprio la presenza di alcuni frati alla partenza di questa tappa è stato un segnale semplice, ma importante, per sottolineare il valore di unità che lo sport possiede in se stesso e crea tutt’intorno. Il Giro è una “corsa a squadre e a tappe” dove certo vince il singolo, ma grazie all’aiuto di tutti i membri della squadra giorno dopo giorno, ecco allora che la tappa assisana ha voluto sottolineare proprio la forza di questa collaborazione per raggiungere un obiettivo. Collaborazione che può nascere solo dall’incontro e dal dialogo, sempre e comunque, passo dopo passo, un poco alla volta, anche nelle situazioni più complesse e delicate. Assisi in questo, sull’esempio di s. Francesco, può e deve essere promotrice di incontro e rappacificazione anche in quelle situazioni che sembrano irrisolvibili, stabilendo ponti e alzando gli occhi al Cielo verso Dio perché “ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio” (Lc 18, 27).
L’augurio che i frati della Porziuncola rivolgono allora al Giro d’Italia, al mondo dello Sport e alle Nazioni è proprio quello che la pace serena che si gusta tra le verdi e incantevoli colline della Terra di san Francesco, così come le bellissime immagini televisive hanno mostrato, possa essere contagiosa e diffondersi nel cuore di ogni uomo portando dialogo, gioia e l’Amore di Dio.
Che il Signore vi doni la sua pace!
Ciclismo Dialogo Ebrei Giro d’Italia Pace Porziuncola Santa Maria degli Angeli Sport Terra Santa
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