Ben sappiamo come S. Francesco, a Greccio volle vedere con gli occhi del corpo quella nascita straordinaria del Figlio di Dio nella stalla di Betlemme e, coinvolgendo i paesani di Greccio, in qualche modo creò quello che fu definito il primo presepe della storia. Un modo semplice ed efficace per rivivere ed entrare di persona nei misteri della vita di Gesù che da subito i francescani hanno usato come strumento per appassionare la gente e per trasmettere la gioia dell’essere cristiani.
Ieri sera, sul piazzale della Basilica di s. Maria degli Angeli, i frati della comunità della Porziuncola e un numeroso gruppo di famiglie della Parrocchia, soprattutto del comitato della Festa degli Angeli, guidati dal custode del convento fr. Giuseppe Renda, hanno proposto una sacra rappresentazione sulla passione, morte e risurrezione di Gesù.
In poco più di un’ora, accompagnati dalla lettura del Vangelo, da musiche coinvolgenti e da alcuni brani cantati dal tenore fr. Alessandro Brustenghi e dalla soprano Elisa Bovi, i frati e i parrocchiani, vestendo i panni dei Giudei, degli Apostoli e di Gesù, hanno ripercorso gli ultimi giorni della vita del Nazareno.
Si è partiti dall’ingresso a Gerusalemme di Gesù, in sella ad un asino (Arturo il nome della mite bestiola che si è sobbarcata il peso!), dove la gente festosa lo acclamava con gioia ed esultanza, per giungere al momento intimo dell’ultima cena con i 12 apostoli, luogo dove Gesù ha mostrato ai suoi come amare, cioè nel servizio umile e vicendevole. Dalla preghiera forte e profonda nell’orto degli ulivi, con il tradimento di Giuda, si è entrati nella storia del processo e poi, con una lenta via crucis al momento della crocifissione. La croce che si abbassa e che si rialza con Gesù morente è stato forse uno dei momenti più forti e suggestivi della serata. Lì davvero si è potuto vedere con gli occhi del corpo quello che il Figlio di Dio ha patito, il grande amore con cui ci ha amato e ci ama continuamente, lì si è capito chiaramente che Gesù ci salva “sulla” croce e non “dalla” croce e ci è vicino in ogni nostro momento di difficoltà e sofferenza.
La deposizione poi ha consegnato il corpo senza vita di Gesù a sua madre che, straziata dal dolore per la perdita del figlio, ha manifestato che Gesù davvero è morto per tutti condividendo ogni cosa della vita umana. Ma lì dove la morte pareva aver vinto ecco il fatto nuovo, ecco la potenza di Dio che agisce vincendo le tenebre e lasciando spazio alla vittoria: Resurrexit! Gesù è risorto e ci dice, ancora una volta, che la morte non è da temere, ma da vivere nella fede e da accogliere come una “sorella” come ben ha compreso s. Francesco al termine della sua vita.
Ringraziando tutti per la bella collaborazione che c’è stata, per l’entusiasmo trasmesso e condiviso, noi frati della Porziuncola vi auguriamo quindi di poter vivere una settimana santa ed una Pasqua di Risurrezione entrando a fondo nel mistero di amore di Gesù Cristo portando questa certezza che la morte è vinta, nella vostra vita di tutti i giorni come veri testimoni del Risorto!
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