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San Giovanni Paolo II pellegrino alla Porziuncola, 1 di 4 21 Apr 2018

Totus tuus

Proporremo in quattro distinti contributi un articolo redatto da fr Andrea Dovio sulle visite di San Giovanni Paolo II ad Assisi ed in particolare alla Porziuncola, sullo Spirito di Assisi, e la vicinanza nella sofferenza testimoniata dall’amato pontefice e da Santa Teresa di Calcutta alla Porziuncola.

Il Santo Pontefice polacco fu più volte pellegrino, ad Assisi e alla Porziuncola; anzi, volle uno speciale legame con la città del Poverello, soprattutto dopo la storica Giornata di preghiera per la pace con i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunioni Cristiane e delle altre religioni convenuti ad Assisi: la città divenne così testimone della santità del grande Pontefice, della sua vita di preghiera, del suo impegno per la pace ed il dialogo ecumenico ed interreligioso, e della sua unione a Cristo nella sofferenza.

S. Giovanni Paolo II dedicò ad Assisi ben 6 delle oltre 146 visite pastorali compiute in Italia durante il suo lungo Pontificato: il 5 novembre 1978, il 12 marzo 1982, il 27 ottobre 1986, il 9 ottobre 1993, il 3 gennaio 1998, il 24 gennaio 2002.

Colpisce anzi tutto la prima visita, domenica 5 novembre del 1978, a meno di un mese dall’elezione al soglio pontificio (il 16 ottobre 1978); in quell’occasione il Pontefice trascorse alcune ore del pomeriggio a San Francesco, spiegando così le ragioni del suo pellegrinaggio:

«Eccomi ad Assisi in questo giorno che ho voluto dedicare in modo particolare ai Santi Patroni di questa terra: l’Italia; terra alla quale Dio mi ha chiamato perché possa servire come successore di San Pietro. Dato che non sono nato su questo suolo, sento più che mai il bisogno di una “nascita” spirituale in esso. E perciò, in questa domenica, vengo pellegrino ad Assisi, ai piedi del santo Poverello Francesco, il quale ha scritto a caratteri incisivi il Vangelo di Cristo nei cuori degli uomini del suo tempo».

Pochi anni dopo, il 12 marzo 1982, Giovanni Paolo II fu di nuovo ad Assisi, in visita pastorale. In quell’occasione volle recarsi alla Porziuncola, cui dedicò un’importante passaggio del suo discorso al popolo di Assisi:

«Noi ci troviamo in questo momento presso la Basilica che racchiude l’antica chiesetta della Porziuncola. Proprio in essa, dopo averla restaurata con le proprie mani, alla lettura liturgica del capitolo decimo del Vangelo secondo Matteo, Francesco decise di abbandonare la precedente breve esperienza eremitica per dedicarsi alla predicazione in mezzo alla gente, “con parola semplice ma con cuore meraviglioso”, come dice il suo primo biografo Tommaso da Celano (1Cel 23, FF 358), dando così inizio al suo tipico ministero. Qui poi avvenne la vestizione di santa Chiara, con la fondazione del secondo Ordine delle Clarisse o “Povere Dame di san Damiano”. Qui ancora Francesco impetrò da Cristo, mediante l’intercessione della Regina degli Angeli, il grande perdono o “Indulgenza della Porziuncola”, subito confermata dal mio predecessore Papa Onorio III a partire dal 2 agosto del 1216; e fu dopo questa data che prese il via una grande attività missionaria, che portò Francesco ed i suoi Frati in alcuni paesi musulmani ed in varie nazioni d’Europa. Qui, infine, il Santo accolse cantando la “sorella nostra morte corporale” a quarantacinque anni di età. Siamo, perciò, in uno dei luoghi più venerabili del Francescanesimo, caro non solo all’Ordine francescano, ma anche a tutti i cristiani, che qui, quasi sopraffatti dall’intensità delle memorie storiche, ne ricevono luce e stimolo per un rinnovamento di vita, all’insegna di una fede più radicata e di un amore più genuino».

Il discorso del Papa, tenuto proprio davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, proseguì tracciando l’unica via capace di realizzare una pace vera e duratura: “il perdono”. Perdono che Francesco ha chiesto e ha ottenuto proprio alla Porziuncola, perdono che canta nel Cantico delle Creature, perdono che è riconciliazione dell’uomo con Dio e degli uomini tra loro. Perdono che porta tutti a cantare, con Francesco, all’ “Altissimo, onnipotente e bon Signore”.

in SANTI ALLA PORZIUNCOLA, di Andrea Dovio dal n. 4/2017 della Rivista Porziuncola



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