Anche quest’anno la Festa di san Francesco ci raggiunge invitandoci alla conversione e alla gioia vera, in un momento tanto difficile per il mondo intero come è l’emergenza Covid-19 ancora in corso. Nonostante le restrizioni inevitabili causate dal distanziamento sociale le celebrazioni si sono svolte ugualmente dando un segno di speranza all’Italia e al mondo intero.
La giornata è cominciata alle h. 9.30, con la presentazione del riconoscimento “Rosa d’argento” alla sig.ra Angela Polselli nel refettorietto del Convento Porziuncola. Ormai da diversi anni i frati della Porziuncola e il comune di Marino ricordano l’amicizia che legava san Francesco e la nobildonna Jacopa dei Settesoli conferendo un premio ad una donna che si distingue per il suo servizio di carità nel territorio della regione che offre l’olio per le lampade, quest’anno le Marche. Dal 1999 la sig.ra Angela lavora come coordinatrice presso la casa di riposo “casa padre Damiani” della Diocesi di Pesaro. Il suo impegno nella sfera del volontariato a livello locale ed internazionale si distingue per sensibilità ed operosità. Aiutata e sostenuta da un'autentica spiritualità francescana, vive la sua missione di laica impegnata con semplicità e grande generosità.
Alle h. 11.00, si è svolta in Basilica la solenne concelebrazione cucaristica “nel Transito di San Francesco”, presieduta da P. Francesco Piloni, Ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria-Sardegna.
P. Francesco nell’omelia ha invitato a pregare Francesco, ad affidarci a lui, ad affidare l’Italia e il mondo intero perché questo vuol dire lasciarci provocare verso un desiderio profondo di rinnovamento interiore ed esteriore. I santi sono amici nostri perché suscitano desideri santi, non tanto per fare come loro, ma per seguire la nostra strada secondo la volontà di Dio.
Per l’uomo è drammatico perdere l’orientamento, non capire perché si gioisce e si soffre in una vota sempre più superficiale e virtuale. Si perdono le tracce del Risorto e si smette di vivere davvero, di imparare dalla vita, volendo tutto e subito, criticando e basta, i santi ci indicano che bisogna ripartire dalla relazione con Dio per fare la nostra parte.
Al termine della celebrazione sono stati consegnati al provinciale il panno cenerino, i ceri, i mostaccioli e l’incenso, i doni che frate Jacopa portò a san Francesco morente come segno di amicizia e di conforto.
Con la consegna a fare la nostra parte che san Francesco fece ai suoi frati prima di morire, vogliamo augurarvi una buona festa di san Francesco chiedendo al Signore di poter vivere pienamente la nostra vita spendendola per il Signore e per i fratelli: morire consumati per amore, ecco cosa ci insegna il Transito di san Francesco!
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