L’Ordine dei Frati Minori, sparso in tutto il mondo, sta celebrando a Nairobi (Kenya) il Consiglio Plenario che ha come titolo “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice … ai Frati Minori oggi”.
Nella Casa di Spiritualità delle suore della Comunità di Dimesse, il Ministro generale fra Michael Perry lo scorso 12 giugno ha dato il benvenuto ai frati partecipanti incoraggiandoli a “tornare al loro primo amore”, secondo quanto si legge nel Libro dell’Apocalisse (Ap. 2,2-5.7): “Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. Il saluto di fra Carmelo Giannone, Ministro Provinciale dell’Africa dell’Est e anfitrione del CPO, ed il benvenuto ripetuto nelle diverse lingue parlate in Africa ha contribuito a far iniziare il Consiglio con una singolare nota di gioia e di energia.
Il Ministro generale, durante l’omelia tenuta nella celebrazione di apertura del CPO, ha invitato ancora a volgere lo sguardo verso la relazione di Alleanza stabilita da Dio con il Suo popolo nella quale mai sperimenteremo la fame o la sete, le nostre giare non si esauriranno né i nostri orci diminuiranno! Il popolo dell’Alleanza aveva permesso alla relazione con Dio le proprie ambizioni politiche ed economiche, con conseguente adattamento a pratiche religiose e culturali straniere, senza mantenere un giudizio critico riguardo a ciò che potesse essere buono e anche ciò che potesse essere nocivo per la loro vita umana e spirituale. In questo contesto c’è l’incontro di Elia con la povera vedova, ormai senza speranza e con un figlio moribondo. Elia, profeta di Dio, le assicura di nuovo che Dio non abbandona mai il popolo, ascolta coloro che sono aperti a permettere al miracolo di Dio di accadere nella loro vita, coloro che sono disposti ad abbandonare tutto per mantenere Dio al centro della propria vita. Da qui il messaggio dedotto dal Ministro per ciascun frate e per l’intero Ordine: “se noi ritorniamo a Dio e Lui ancora una volta diventa il centro delle nostre vite, delle nostre fraternità e del nostro Ordine … le nostre giare non si esauriranno mai e mai i nostri orci diminuiranno! Dio trasformerà la nostra disperazione, le nostre preoccupazioni riguardo al futuro dell’Ordine, della Chiesa e del mondo in un nuovo canto di speranza e in un rinnovato senso di missione”.
Il secondo giorno del CPO è stato ascoltato un intervento della Dottoressa Maryann Cusimano Love (Catholic University of America negli Stati Uniti) su problematiche globali, sulla necessità di migliorare la collaborazione tra le diverse comunità – per cui può risultare molto utile l’accesso alla tecnologia e l’uso dell’informatica – ed il rapporto personale con Dio. Dopodiché le due Conferenze, CONFRES (Spagna e Portogallo) e COMPI (Italia e Albania), hanno presentato le loro realtà all’assemblea. Durante il pomeriggio, il Consiglio ha ricevuto la visita del Cardinale John Onajyekan, arcivescovo di Abuja in Nigeria. Il Cardinale ha parlato delle sfide pastorali che affrontano la Chiesa in Africa e nel mondo di oggi:
- la proclamazione del Vangelo, attraverso le parole e le azioni,
- l’inculturazione, tenendo conto della sensibilità locale,
- il dialogo, in particolare con cristiani di altre fedi, islam e altre espressioni religiose,
- la giustizia e la pace, concentrandosi sullo sviluppo e la promozione dell’essere umano,
- la comunicazione del Vangelo attraverso i canali multimediali,
- il clima e l’ambiente, le armi nucleari e la sicurezza globale.
Essere aperti e pronti al dialogo dovrebbe essere l’atteggiamento dell’Ordine che vuole rispondere bene alle questioni contemporanee: questa è stata la conclusione di molti dei frati consiglieri che hanno continuato ad ascoltare le presentazioni delle diverse Conferenze OFM (Europa centrale, Conferenza di lingua inglese, le Conferenze slave settentrionali e meridionali e la Custodia di Terra Santa) durante il terzo giorno del Consiglio Plenario dell’Ordine. Tra le molte preoccupazioni discusse, ci si è domandati come rispondere in modo opportuno ai giovani. I frati hanno osservato che le relazioni interpersonali, in questa fascia generazionale, stanno perdendo profondità e diventando più superficiali. Un tipo più “virtuale” di relazione (social media) è diventato comune tra i giovani. Così, mentre le opportunità e le possibilità di interconnessione si moltiplicano, molti giovani sperimentano ancora il vuoto e la solitudine – e così in tanti sono assetati di connessione spirituale. Dato che molti giovani non ritengono rilevante o necessaria la dimensione religiosa nella loro vita, i frati sentono che la Chiesa avrebbe bisogno di essere più vicina ai giovani. Invece di presentare un atteggiamento di giudizio, i frati dovrebbero sforzarsi per essere più aperti e imparare a utilizzare nuovi metodi al servizio della nuova evangelizzazione.
Il quarto giorno è stato dedicato all’ascolto delle Conferenze dell’Asia Orientale, di Australia/Oceania, del Cono Sud: relazioni caratterizzate da lucide sintesi, la cui brevità a dato modo all’assemblea di dedicare un tempo abbondante per le domande. Nel pomeriggio hanno conferito le Conferenze Bolivariana e Guadalupense. Non è mancato in serata un momento fraterno e vivace dinanzi all’appassionata sfida calcistica ai mondiali tra Portogallo e Spagna.
Il quinto giorno del CPO ha concluso il periodo dell’ascolto, dando una particolare attenzione a due realtà: al vasto continente africano e all’enorme paese del Brasile. “L’Africa è composta da più di 50 paesi, con una grande diversità di lingue e di culture, abbracciando delle realtà molto diverse tra loro”, ha detto uno dei presentatori, Fra Alfigio Tunha, OFM, Custode dello Zimbabwe. Inoltre, ha aggiunto che due dei problemi che la Chiesa africana sperimenta, sono quelli del sincretismo e una fede che spesso può mancare di profondità. Successivamente, Alfigio ha parlato di altre sfide come la pandemia di HIV e AIDS che ha portato molte delle Chiese a diventare delle strutture sanitarie. L’instabilità politica, ha dato luogo a una migrazione su vasta scala, che ha avuto come risultato lo smembramento della cellula familiare. Per quanto riguarda il Brasile, la vasta regione dell’Amazzonia è diventata il luogo di cooperazione e missione interprovinciali. La missione dei frati in Amazzonia dimostra la loro opzione preferenziale per i poveri, attraverso il ministero con i tossicodipendenti, i contadini senza terra, i popoli abbandonati e indigeni, tra molti altri. I presentatori brasiliani hanno anche affrontato una vasta gamma di questioni, tra cui il ruolo dei laici nell’Ordine e un aumento del neo-clericalismo, i tentativi dei frati di rimanere vicini ai poveri anche quando tale impegno viene negativamente etichettato come socialista, la sfida posta dai movimenti pentecostali e la ricerca di nuovi modi di ministero nelle grandi città del Brasile.
Così si è conclusa la prima fase del Consiglio; la seconda settimana è iniziata ieri e avrà come tema principale il discernimento. Per questo motivo, per trattare quelle questioni che porteranno alla formulazione di linee guida e daranno una chiara direzione per i prossimi tre anni di vita dell’Ordine, si è voluto partire dalla Lectio divina per fondare il confronto a partire dalla contemplazione e dalla lettura meditata delle Scritture. Fra Juan Isidro Aldana, OFM, ha diretto la Lectio divina prendendo spunto dal passaggio del Libro dell’Apocalisse (2,1-7), testo fondamentale dell’attuale CPO. Fra Juan ha poi posto ai fratelli alcune domande da rispondere durante il lungo periodo di silenzio e riflessione individuale, dopodiché è stata celebrata l’Eucaristia in gruppi linguistici. Le domande hanno aiutato a guardare al passato con gratitudine, a vivere il presente con passione e a lanciarsi verso il futuro con speranza. Tra le diverse domande, ai frati è stato chiesto se gli attuali ministeri dell’Ordine riflettono ancora la nostra passione e il desiderio di servire le persone condividendo le loro gioie e i loro dolori. Come guardare al futuro con speranza, viste le difficoltà che affliggono la vita religiosa? Alcuni dei diversi problemi che minacciano la nostra speranza sono: la diminuzione delle vocazioni e l’aumento dell’età media, problemi finanziari, relativismo e una sensazione di isolamento. I fratelli si sono sentiti rinvigoriti da un mattinata trascorsa in ascolto dello Spirito Santo che si è manifestato particolarmente presente nell’assemblea.
Leggi in dettaglio tutte le notizie sul CPO 2018 su: ofm.org/it/cpo2018/
Consiglio Discernimento Giovani Michael Perry OFM
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