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Giornata regionale per la Vita Consacrata 27 Mag 2017

Uomini e donne in relazione e reciprocità

La consueta Giornata regionale della Vita Consacrata in Umbria, che normalmente si tiene al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, quest’anno – ricorrendo l’VIII Centenario del Perdono di Assisi – si è celebrata a Santa Maria degli Angeli.

Il primo momento della Giornata, occasione di riflessione sul tema “Per una ‘teologia della donna’ nella Chiesa: presupposti e prospettive”, si è svolto presso il Centro Congressi della Domus Pacis.

Mons. Domenico Cancian, Vescovo di Città di Castello e Delegato CEU per la Vita Consacrata ed il Clero, dando il benvenuto ai presenti, ha salutato con gioia il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, già Presidente CEU e da qualche giorno nominato anche Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Al cardinale, accolto da un caloroso applauso dell’assemblea, mons. Cancian non ha nascosto la letizia per la recente nomina, certo della sua consonanza con il Santo Padre, in particolare nella vicinanza alla Chiesa Popolo di Dio, in tutte le sue membra, oggi in special modo ai consacrati e alle consacrate dell’Umbria.

Il card. Bassetti ha ribadito il desiderio, ora in qualità di Presidente CEI, che tutta la Chiesa italiana cammini nella sinodalità, secondo le indicazioni del Vaticano II. Il tema scelto per l’odierna Giornata è stata occasione per ringraziare le donne e per offrire una meditazione, attraverso la quale ha richiamato alcuni aspetti peculiari delle donne, così come emergono dal Vangelo: il coraggio di seguire il Signore fino al Calvario e l’attitudine al servizio che le ha rese discepole senza mire carrieristiche.

Subito dopo il cardinale, a differenza di quanto era previsto dal programma, ha dovuto lasciare l’assemblea a causa di alcuni adempimenti sopraggiunti in seguito alla nomina di tre giorni fa. Nel video che segue riportiamo integralmente il suo intervento:

Riprendendo la parola, mons. Cancian ha presentato il nuovo Presidente CISM dell’Umbria: padre Matteo Siro, Ministro provinciale dei frati Minori Cappuccini dell’Umbria, e la nuova Presidente USMI dell’Umbria: madre Andreilla Fioravanzo delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto.

È seguito il primo degli interventi previsti sul tema della Giornata: p. Gianni Cappelletto OFM Conv ne ha illustrata la dimensione biblica, evidenziando come nel Testo Sacro uomo e donna sono comprensibili solo in relazione l’uno all’altra. La relazione, dunque, e la reciprocità – che Adamo trova solo in Eva – come chiavi bibliche di comprensione del tema e di “umanizzazione” di ogni persona. P. Gianni ha fatto anche un riferimento ai voti di obbedienza, povertà e castità, come vie aperte a tutti ma scelte dai consacrati per mostrare la possibilità di “viversi in ordine”.

Il secondo intervento, sulla dimensione ecclesiale del tema, è stato tenuto dalla dott.ssa Simona Segoloni, teologa: “la nostra tradizione è segnata da una criticità nella comprensione del femminile nella Chiesa, anche se nei Testi Sacri la questione sembra molto chiara. Bisogna cogliere l’identità della donna semplicemente in base al discepolato e non ad un ruolo o ad una funzionalità. Uomo e donna devono stare di fronte alla pari, da fratelli e sorelle, altrimenti tanto l’esperienza maschile quanto quella femminile sono destinate a rimanere parziali e … quando il Vangelo si trasmette parzialmente rischia di scadere nell’eresia!”

Il terzo e ultimo intervento della mattinata l’ha tenuto suor Elisa Kidané, comboniana e giornalista, che ha suggerito di “non definire una teologia della donna ma di arricchire l’unica teologia donandole la lettura possibile con gli occhi e con il cuore delle donne. È evidente che ci sono segni misogini in tutte le religioni, anche in quella cristiana. Ma, la vita consacrata è il luogo teologico nel quale la donna consacrata ha una opportunità straordinaria per forgiare e costruire una nuova visione del ruolo della donna”.

Terminata la Tavola rotonda, i consacrati hanno compiuto un pellegrinaggio simbolico dalla Domus Pacis verso la Porziuncola per lucrare l’Indulgenza concessa a San Francesco 800 anni fa. Nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli mons. Domenico Cancian ha presieduto la celebrazione eucaristica introducendo l’omelia con questo invito: “il dolore del parto e la gioia per il figlio dato alla luce sono i due momenti della dinamica pasquale che ben conosce la partoriente e che tutti i Consacrati sono chiamati a vivere oggi nel mondo”. “L’esperienza dei credenti, ed in particolare dei Consacrati, dev’essere quella di una ‘tristezza trasformata in gioia’: la gioia dell’incontro con il Dio vivo … questo è in fondo – ha ricordato il vescovo – il Paradiso. In questo tempo che ci avvicina alla solenne celebrazione dell’Ascensione del Signore – ha proseguito Cancian –, anche noi siamo chiamati a seguire Cristo in quel movimento che ha portato il Figlio ad uscire dal Padre per poi tornarvi perché anche noi possiamo essere, con Lui, Uno”.



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