Domenica scorsa, abbiamo meditato la parabola del “Figliol prodigo” ossia l’abbraccio del Padre nell’accogliere il figlio che si era perduto. Oggi il brano evangelico narra l’incontro tra Gesù e una donna sorpresa in adulterio. Certamente il peccato è grave: è un avvilimento dell’amore che viene ridotto a solo istinto, a passione, a carne senz’anima; un peccato che tradisce il senso che Dio ha dato all’amore e quindi mortifica l’amore.
Questa adultera, colta sul fatto viene scaraventata dagli scribi e dai farisei dinanzi a Gesù, e aspettano la sentenza di morte. Ma Gesù resta muto e si mette a scrivere per terra. Misterioso questo scrivere di Gesù; l’unica volta che lo ha fatto. E poi la risposta: “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Una parola fulminante che ha cambiato completamente la situazione. Gesù non condanna la donna. Anche gli scribi e i farisei non la condannano. Sono costretti a lasciar cadere la pietra che tenevano tra le mani.
Peccatori siamo tutti quanti. Si metta ognuno davanti alla realtà della propria anima, a tu per tu con Dio, senza erigersi a giudice degli altri, ed esamini se stesso: siamo spesso proprio noi, come gli scribi e i farisei, a giudicare e ad usare le pietre del giudizio e della condanna.
In maniera istintiva, e però limpida e chiara, quella donna ha intuito che colui che era stato chiamato dagli scribi e dai farisei col titolo di “maestro” della legge, le dice: “Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannato?... Nessuno Signore… Neppure io ti condanno. E dopo averle fatto dono del perdono, le fa dono di un progetto di vita: Và, e non peccare più.
E non peccherai più, perché su questa strada ci sarò, e con me e in me ci sarà presente Dio. Perché in me e con me Dio stesso si è chinato sul peccato del mondo e se l’è caricato sulle spalle, ed io lo porterò sul mio corpo sul legno della croce.
“Va, e non d’ora in poi non peccare più”, rispondi col tuo amore al mio amore, e all’amore di Dio.
p. Stefano Orsi
Misericordia Perdono Riflessione Stefano Orsi V Domenica di Quaresima Vangelo
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