Il 1° ottobre del 2000, papa Giovanni Paolo II ha canonizzato un gruppo di 120 martiri in Cina, vittime delle persecuzioni che si scatenarono contro la cristianità in quel Paese, fino al secolo XX. Fra questi c’è un gruppo di 29 martiri, vittime nei primi giorni di luglio dell’anno 1900, dei famigerati ‘boxers’, che avevano scatenato una sanguinosa persecuzione contro i cristiani, provocando in soli cinque mesi circa 20.000 vittime fra vescovi, sacerdoti, religiosi, suore, catechisti e cristiani cinesi. Qui parleremo di mons. Antonino Fantosati, che diede la sua vita per Cristo nello Hu-nan in Cina. Nacque a Trevi (Perugia) il 16 ottobre 1842; di costituzione debole e di natura timida, sembrava destinato ad essere un bravo contadino. Ancora ragazzo fu mandato a scuola dai Frati minori, nel vicino Convento di S. Martino; la frequentazione di questa Comunità di religiosi, fece nascere in lui la vocazione. Così a 16 anni, con il consenso dei genitori, vestì l’abito religioso nel Convento francescano della Spineta a Todi, cambiando il nome in fra Antonino.
Fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1865 a 23 anni. Un paio d’anni dopo, decise di partire missionario per la Cina, aggregandosi ad altri otto francescani. Dopo 66 giorni di viaggio, giunsero ad Uccian capitale del Hu-pè; qui padre Antonino Fantosati dovette lasciare come d’uso il saio francescano e vestire abiti cinesi. Trascorse sette anni di intensa attività apostolica; imparò la lingua cinese al punto che venne chiamato “maestro europeo”. Dopo fu chiamato a spostarsi nella città di Lao-ho-kow, dove dilagava l’uso dell’oppio, del vizio, dell’oppressione dei più deboli; padre Antonino riuscì con metodo ad inserirsi nella società cinese locale senza urtare nessuno. Prese a praticare tutte le loro usanze, dai bastoncini per mangiare, al mostrarsi goloso delle loro pietanze.
Nel 1870 divenne Vicario Generale del nuovo Vicario Apostolico, mons. Belli, ma nel 1878 la Cina venne colpita da una spaventosa carestia seguita dalla peste, che fece centinaia di migliaia di vittime, tra cui anche mons. Belli.
Padre Antonino Fantosati venne subito nominato Amministratore Apostolico dalla Santa Sede: organizzò un orfanotrofio per i bimbi rimasti soli; distribuì vestiario, cibo, medicinali; contrasse lui stesso la peste aiutando gli ammalati, riuscendo però a guarirne. Nel giro di tre mesi 90 famiglie si convertirono e le Autorità civili e militari assecondarono i suoi desideri. Nel 1888 dopo 20 anni di missione, esausto nelle forze, fece ritorno in Italia per otto mesi, visitando i luoghi francescani e la Terra Santa. Nel giugno 1889 ritornò in Cina e dopo un po’ ebbe da Roma la nomina a Vicario Apostolico dell’Hu-nan Meridionale.
Mons. Fantosati iniziò subito le visite pastorali che si susseguirono negli anni, nonostante che sulla sua testa fosse stata messa una taglia di cento once d’argento, mettendolo in pericolo di morte.
I suoi ultimi anni furono segnati da croci e persecuzioni, ma lui non smise mai di edificare, restaurare e abbellire chiese e luoghi di culto. E così si arrivò all’anno 1900; il 4 luglio i “Boxers” distrussero la Casa episcopale del vescovo Fantosati, assente da due mesi, come pure l’Orfanotrofio e varie case di cristiani; si ebbe anche la prima vittima, il sacerdote francescano Cesidio Giacomantonio bruciato ancora vivo.
Mons. Fantosati, informato di quanto stava accadendo, insieme a padre Giuseppe M. Gambaro francescano e quattro cristiani, salì su una barca per tornare a Hoang-scia-wan, nonostante i tentativi di molti cristiani di trattenerlo. Il 7 luglio, la barca arrivò sul fiume nei pressi della città; riconosciuti da alcuni ragazzi e al grido “morte agli Europei”, la plebaglia circondò i missionari, che a stento riuscirono a scendere sulla riva. Furono aggrediti dalla folla urlante e massacrati con sassi e colpi di bastone; padre Gambaro morì dopo una ventina di minuti di percosse, mentre al vescovo Fantosati, agonizzante per le botte, ma ancora vivo, un pagano infilò un palo di bambù con punta di ferro da dietro. Dopo due ore di martirio moriva così il vescovo Fantosati, dopo 33 anni di missione, a 58 anni di età.
Bibliografia, per approfondimenti:
- Giulio Mancini, S. Antonino Fantosati, Velar, Gorle 2008 - 48 pagine
- Pietro Messa, Papa Benedetto andrà al paese natio di Pecci. L’amicizia che uni sant’Antonino Fantosati e Leone XIII, tra Carpineto Romano e la Cina, in La Voce. Settimanaledi Informazione dell'Umbria 19 (28 maggio 2010), p. 10
Antonino Fantosati
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