Figlia del principe Giulio Cesare Da Varano, signore di Camerino, da bambina aveva fatto un voto, dopo aver ascoltato una predica del francescano Domenico da Leonessa, ed era quello di versare una lacrima ogni venerdì in ricordo della Passione di Gesù. Ma questo voto mal si conciliava con la vita frivola che conduceva.
Diciottenne pensò di ritirarsi a vita religiosa, ma in lei si accese una lotta, perché si sentiva attratta anche dalla vita gaudente, ma vinte le tentazioni, decise per il chiostro. La Passione di Cristo continuò ad essere il suo punto di riferimento: i suoi elevati pensieri mistici li raccolse in un libro “I dolori mentali di Gesù nella sua passione”. A Camerino fu badessa, divenendo a sua volta un punto di riferimento per tutti: autorità civili e religiose ed elevandosi sempre più nell’unione intima con Dio.