Nato tra il 1200 e il 1210 dalla nobile famiglia dei Belludi di Padova, Luca ebbe ottima cultura, che probabilmente ottenne frequentando l’università locale. A 25 anni di età si fece frate minore e la tradizione vuole che sia stato lo stesso san Francesco a vestirlo col saio. Antichi documenti affermano che Luca fu discepolo di sant’Antonio di Padova, attratto della sua santità e dal suo ammirevole apostolato.
Alla fine del 1227 giunse a Padova frate Antonio, appena nominato Ministro Provinciale dell’Italia settentrionale, ma solo nel 1230 Luca, già sacerdote, si incontrerà con lui intrecciando una fraterna amicizia. Antonio scoprì in frate Luca un animo umile e generoso, a sua volta questi riconobbe nel santo confratello una straordinaria ricchezza di sapienza unita a dolcezza paterna e fortezza d’animo.
Da quel momento Luca fu il compagno inseparabile del Santo confratello, tanto de essere definito “Luca di sant’Antonio”. Antonio, infatti, di salute precaria, aveva bisogno di un confratello che gli stesse vicino nell’impegnativa azione apostolica, e fra Luca fu colui che gli stette sempre accanto fino alla morte proseguendone la missione di pacificazione e diventando il depositario dei ricordi del Santo. A lui si deve il merito di aver conservato e trasmesso un’immagine autentica di sant’Antonio passata nella tradizione padovana e soprattutto nella fondamentale vita del Santo detta Raymondina.
Sarà inoltre uno dei redattori dei Sermones del Santo, probabilmente ispiratore della Vita Prima ed entusiasta animatore della costruzione della grande basilica antoniana di Padova.
Anch’egli, come Antonio, operò con instancabile energia in difesa della sana dottrina, dei poveri, degli oppressi contro usurai e violenti, tra i quali primeggiava Ezzelino III da Romano (1256) davanti al quale Luca, ardimentoso come il suo maestro, si recò per rimproverargli ingiustizie e delitti.
Sembra che Ezzelino abbia reagito ordinando che la famiglia di Luca fosse condannata all’esilio, risparmiando però il francescano.
Luca sopravvisse al Maestro per oltre 5 decenni; morì il 17 febbraio 1286, compianto da tutti i cittadini padovani che vedevano in lui l’erede spirituale di sant’Antonio.
Il suo corpo fu deposto nella stessa urna che aveva contenuto il corpo del Santo.
Da sempre venerato dal popolo, Papa Pio XI ne confermò il titolo il 18 maggio 1927.
Nel 1971 le sue spoglie furono traslate in un’altra tomba nella stessa basilica patavina; l’ultima ricognizione fu eseguita nel 1985 alla vigilia del VII centenario della sua morte.
E’ invocato con grande fiducia dagli studenti per il buon esito degli esami.
Assisi
Porziuncola in S. MARIA DEGLI ANGELI
San Damiano - ASSISI
Eremo delle Carceri - ASSISI
Chiesa Nuova - ASSISI
Santa Chiara - ASSISI
Infermeria Provinciale
Casa “Papa Francesco”
Altre presenze in Umbria
Montesanto - TODI
Sacro Speco - NARNI
San Bartolomeo - FOLIGNO
San Francesco del Monte - PERUGIA
San Francesco - MONTELUCO
San Francesco - STRONCONE
San Giovanni Battista - CITTÀ DI CASTELLO
Santa Maria della Spineta - FRATTA TODINA
Santa Maria della Pietà - UMBERTIDE
Santa Maria della Misericordia - Ospedale di PERUGIA
Ss. Annunziata - AMELIA
Ss. Pietà del Farneto - COLOMBELLA
Missioni al Popolo
Altri Conventi
Monastère de Cimiez - NICE
Sant’Antonio di Padova - QUARTU S. ELENA
San Mauro - CAGLIARI
San Pietro - SASSARI
Santa Rosalia - CAGLIARI
San Gregorio VII - ROMA
Email: ufficiocomunicazioni@assisiofm.org - Informativa sulla privacy - Modifica impostazioni cookies