Si è tenuta, questo pomeriggio, la catechesi con la quale è iniziato il Capodanno dei giovani ad Assisi con i Frati Minori dell’Umbria e alcuni Istituti di suore che collaborano nell’ambito dell’animazione vocazionale. La catechesi, pronunciata da p. Francesco Piloni dinanzi alla Porziuncola, è stata seguita dai quasi 2000 giovani presenti in Basilica, a Santa Maria degli Angeli, e integralmente da centinaia di altri contatti che hanno potuto seguire la diretta streaming sul sito della Porziuncola e anche live su Facebook. Il fatto che a poche ore dalla pubblicazione contino già migliaia di visualizzazione ci conferma che il mondo, ed i giovani in particolare, hanno sete di Dio. Pertanto riportiamo qui un sintetico estratto della catechesi, rimandando al video incorporato per chi volesse ascoltarla interamente:
Che gioia avervi qui a Santa Maria degli Angeli, alla Porziuncola, dove siamo in festa per gli 800 anni del Perdono di Assisi: se non ti sei accorto, se non hai goduto della Grazia del giubileo straordinario della Misericordia, qui ci sono i tempi supplementari. Dio non sa più cosa inventare per disturbarti, per farti uscire dalle tue prigioni dorate, per ricordarti che per Lui sei prezioso, degno di stima, sei l’amato.
Cammina, corri, vola….il titolo di questo Capodanno alternativo. Verbi di movimento che mettono i piedi e le ali ai nostri desideri. “Cammina, corri, vola nella via di Dio. I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano. Se puoi correre, non camminare. Se puoi volare, non correre, perché il tempo si è fatto breve”: sono le parole di santa Camilla Battista da Varano, clarissa, una donna giovane, bella e ricca che rimane toccata in profondità da Gesù crocifisso: stanca di vivere in vetrina, Camilla cerca e vuole la verità delle cose, la profondità delle relazioni, il significato dell’amore.
Questo fa la Porziuncola se la frequenti: ti ricorda che tu hai un’anima, una parte piccola e immacolata, dove Dio abita. Questa Porziuncola dietro di me, ti riporta alla tua Porziuncola che hai dentro di te.
Camminare. È il verbo della fede. Andare a se stessi è il presupposto per costruire la propria identità e la propria libertà. È imperdonabile chi pensa di vivere sopravvivendo dietro a un personaggio comprato a prezzo di bugie e compromessi. Molti di voi sono convinti di credere perché pensano Dio (tutto testa) o fanno tante cose di Dio, senza Dio…. ma la tua vita interiore è ferma e triste. Allora chi crede rischia il passo, chi crede cammina e fa camminare!
Ma come a camminare anche la fede si impara:
- la fede è vedere Dio all’opera là dove gli uomini si agitano: Dio entra nel vagare dell’uomo offrendogli una direzione, una via e una meta.
- la fede comincia con una partenza. Vattene dalla comodità del tutto mi è dovuto, scontrati con la diversità e impara da chi non conosci invece di chiuderti e giudicare,: vattene dal tuo solo punto di vista che ti sta facendo amare male e tardi. Del resto al cuore del Vangelo, c’è Gesù che dice: La vita la trova chi la perde. La sapienza di Francesco è stata assecondare questo “gioco di Dio” perché il mondo sia invaso dai talenti non nascosti ma messi in circolo.
- la fede è ascoltare. Giochiamo la nostra libertà scegliendo a quale parola ascoltare e obbedire. Non hai il potere di fare tacere le voci ma puoi scegliere a chi dare retta. La voce da ascoltare è quella di Dio, la voce da non ascoltare è quella della soddisfazione. Dio non soddisfa; Lui rilancia sempre!
- la fede ha bisogno di vedere: quella del cristiano è una fede interrogante, è una fede sempre in ricerca, in cammino. Quando la fede vacilla, vai nell’archivio dei fatti di salvezza che sono memoria di come Dio entra nelle vicende umane e le trasforma in occasioni di salvezza.
- la fede si fortifica nel combattimento. Il Vangelo della Grazia ci insegna una cosa fondamentale: Non combattere le energie nere, sono tue, ma fai crescere il bene! Gesù ci insegna il depotenziamento del male lavorando sul bene! Non concentrarti sul male per volere essere perfetto, lavora sul bene possibile.
- la fede cerca le profondità. Che stupore i miei primi passi nella fede, che gioia per me leggere il Vangelo e scoprire che non era sbagliato volere tutto, puntare al massimo, desiderare di più perché questo è il nome di Dio: Pienezza! Che bellezza scoprire Dio che è alleato dei miei sogni, che Lui sogna, ama e progetta in grande ed è nemico della mediocrità. Avevo capito che chi mi diceva di accontentarmi, non mi voleva bene. Ricordatelo: chi ti dice di volare basso, non ti stima, non ti ama.
Correre. Se camminare è il verbo della fede, correre è il verbo di Dio e di chi lo ha incontrato risorto, vivo. Non è dell’uomo correre…non reggiamo, il respiro, il cuore non ce la fa. Ma è proprio di Dio correre incontro all’uomo che si apre, che non si basta. Proprio così: appena Lui scorge da lontano un cenno di apertura, inizia a correre, come il Padre che attende e vede da lontano tornare il prodigo. Questo è Dio ragazzi: lento “all’ira e grande nell’amore”: anche dopo una tua caduta, un cedimento, uno smarrimento; tu puoi fuggire, Dio ti rincorrerà sempre.
Si è vero, siamo anche noi a cercarlo, ma il viaggio più lungo è il Suo. La corsa più impegnativa, è la Sua. Ma il merito non è la misura di Dio: per questo Paolo dice….sono stato conquistato da Cristo, dal Suo amore personale per me. Capisci allora che la fede è una relazione che vive solo di amore.
E Lui è morto amandoti! Perdonandoti! E tu chi sei per non perdonarti?! Il nostro Dio fa miracoli: e il primo sei tu! Lui ti dice “ti amo” e fino a quando tu non sarai bello nell’amore come Lui, non ti molla. Per questo la Chiesa non può che augurarti di aprire gli occhi: tu puoi vivere da salvato, da RISORTO! Uomini e donne pasquali! Cosa aspetti?
Volare. Che belli i Santi: legano la libertà, il volare, con l’amore. La libertà ti è stata data per rispondere all’amore. Siamo chiamati a vivere, a crescere e ad amare. Ma quanta paura hai di lasciarti amare! L’amore è diventato fragile e la libertà pure! L’abbiamo ridotta a “faccio ciò che voglio”. E in questo modo tutto è di vetro. Diciamolo con forza: la libertà non è fare ciò che voglio ma volere ciò che faccio! Questo restituisce all’uomo la capacità di essere per la decisione.
Amare non è qualcosa di astratto, di etereo … Datti una mossa: l’amore a un certo punto deve diventare storia, scelta. Chi ama è vivo. Vivo. Chi ama è nella luce. Chi non ama è spento, grigio. Di fiore in fiore come un’ape e non quagli mai. Ma l’amore è qualcosa di serio, che mi chiama a un per sempre, di bello, mi chiama a una gioia.
Di 2 occhi e di un volto ti puoi innamorare e giocarti la vita: di una ragazza/o o di Cristo. La libertà è come una carta da giocare: è la tua mossa. Francesco alla Porziuncola vive il Vangelo della libertà: dopo aver ascoltato il Vangelo e avere imparato a conoscere l’umanità che soffre, dirà “Questo io voglio, questo io desidero, questo io bramo fare con tutto me stesso”. Volontà, desiderio, passione. La vita è vocazione perché la realtà è provocazione: aperti a Dio e aperti all’umanità che ti circonda.
Quanti di voi mi dicono: “si tutto bello qui ad Assisi ma tra il dire e il fare….c’è di mezzo il mare”. No. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il tuo io ingombrante. Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’amore che scegli in libertà.
Non si può scegliere un progetto di vita sul minimo indispensabile ma sul massimo possibile! La cosa più bella che ti posso augurare amico della Porziuncola è di fare centro nella volontà di Dio. È il meglio che puoi volere per volare con Dio. Gli innamorati volano. Dice santa Camilla Battista……il tempo si è fatto breve! L’amore in te ha fretta. Sia questo 2017 il tempo di camminare, correre, volare sulla via di Dio e non nei nostri poveri inganni.
Capodanno Catechesi Francesco Piloni Giovani SOG
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