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Visita di Papa Francesco ad Assisi in occasione dell’evento “Economy of Francesco” 26 Set 2022

Dalla Porziuncola parte la missione di Economy of Francesco 2.0

Papa Francesco è tornato nuovamente ad Assisi sabato 24 settembre per incontrare i giovani dell’evento “The Economy of Francesco”. L’elicottero del Santo Padre è atterrato alle 9.30 nel piazzale antistante il Teatro Lyrick di Assisi, dove è stato accolto dagli alunni delle scuole della città con cui si è intrattenuto e che ha benedetto prima di essere salutato dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, e cinque giovani in rappresentanza dei cinque continenti: Agustina Brizuela (Argentina), Sohan Francis Patrick (Sri Lanka), Maria Jordet (Norvegia), Sadia Mariano (Mozambico) e Brandon Kengmana (Nuova Zelanda).

Papa Francesco ha, quindi, salutato le autorità civili e religiose e i membri del Comitato Organizzatore. Una volta raggiunto il palco, l’incontro si è aperto con un momento artistico-teatrale animato dal gruppo musicale Nyado. Sono seguite le testimonianze di Serena Ionta, studentessa di dottorato in Economia (Italia); Facundo Pascutto, del progetto «Cien Asís» (Argentina); Henri Totin, direttore esecutivo di Jevev (Benin); Lilly Ralyn Satidtanasarn, attivista per l’ambiente (Thailandia); Samuel Lekato, economista (Kenya); un’attivista per i diritti delle donne (Afghanistan); Mateusz Ciasnocha, contadino e co-fondatore delle Farm di Francesco (Polonia) e Andrea, giovane detenuto e studente di Fisica che ha parlato del valore del lavoro nella sua vita all’interno dell’istituto di pena.

Il Santo Padre ha poi tenuto il suo discorso nel quale ha evidenziato come la vita di Francesco d’Assisi, dopo la sua conversione, sia stata una profezia, che continua anche nel nostro tempo. A lui si deve ispirare l’economia per portare ad una visione nuova dell’ambiente e della terra. “La sostenibilità, poi, – ha continuato Papa Francesco – è una parola a più dimensioni. Oltre a quella ambientale ci sono anche le dimensioni sociale, relazionale e spirituale”. In conclusione, il Santo Padre ha lasciato tre indicazioni di percorso: guardare il mondo con gli occhi dei più poveri, non dimenticarsi del lavoro e dei lavoratori e tradurre i valori in opere concrete.

È poi arrivato il momento tanto atteso della firma del Patto di Francesco con i giovani che comprende anche i dodici impegni elaborati al termine di venerdì, giornata di lavoro nei villaggi:

Noi, giovani economisti, imprenditori, changemakers,
chiamati qui ad Assisi da ogni parte del mondo, consapevoli della responsabilità che grava sulla nostra generazione,
ci impegniamo ora, singolarmente e tutti insieme, a spendere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo.
Quindi:
un’economia di pace e non di guerra,
un’economia che contrasta la proliferazione delle armi, specie le più distruttive,
un’economia che si prende cura del creato e non lo depreda,
un’economia a servizio della persona, della famiglia e della vita, rispettosa di ogni donna, uomo, bambino, anziano e soprattutto dei più fragili e vulnerabili,
un’economia dove la cura sostituisce lo scarto e l’indifferenza,
un’economia che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le pietre scartate dalla mentalità dominante diventano pietre angolari,
un’economia che riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, in particolare per le donne,
un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi,
un’economia che sa valorizzare e custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie viventi e le risorse naturali della Terra,
un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”,
un’economia guidata dall’etica della persona e aperta alla trascendenza,
un’economia che crea ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere perché una felicità non condivisa è troppo poco.
Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo.
E alcuni di noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa. 

Il Santo Padre al termine dell’incontro ha raggiunto l’elicottero e, dopo aver salutato le tante persone e i bimbi che lo attendevano, è decollato alla volta del Vaticano.

Nel pomeriggio il Patto firmato insieme con gli impegni presi dai giovani sono stati inseriti in una giara, dipinta dagli ospiti dell’Istituto Serafico di Assisi, che è stata posta nel Roseto del Santuario Porziuncola con l’auspicio che le idee e le proposte dei giovani di “The Economy of Francesco” possano ripercorre le orme dei primi frati che da qui sono partiti per raggiungere tutto il mondo. Avviare un autentico cambiamento per la nostra società e per la sua economia…NON E’ UN’UTOPIA!



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