Continuano i festeggiamenti per l’anno Rinaldiano a Nocera Umbra. Domenica 20 agosto alle ore 11 sarà l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Gualtiero Bassetti a presiedere il solenne pontificale del patrono. La cerimonia di domenica prossima fa parte di una serie di eventi e iniziative non solo religiose che ricordano gli 800 anni della morte di San Rinaldo che fu molto amico di San Francesco, perché fu tra i sette vescovi umbri presenti il 2 agosto 1216 all’annuncio dell’indulgenza della Porziuncola.
Sempre domenica 20 alle ore 18 il vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino guiderà la processione con l’urna del Santo per le vie di Nocera Umbra, mentre è sempre aperta la mostra iconografica allestita nella chiesa di San Filippo. In questi giorni inoltre continua la peregrinatio della statua di San Rinaldo in tutte le parrocchie del vicariato. Giovedì 17 agosto sarà a Boschetto, mentre venerdì 18 a Salmata e sabato 19 a Casebasse.
I festeggiamenti continuano anche a settembre: il 24 per esempio, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Beniamino Stella che impartirà il sacramento della Confermazione ai cresimandi. La sua presenza ha una forte rilevanza celebrativa ed evocativa: da un lato perché fu ordinato sacerdote dallo zio Costantino Stella, già vescovo di Nocera Umbra e Gualdo Tadino nel quinquennio 1945-1950 e dall’altro proprio perché nel 1948 il vescovo Stella indisse l’ultimo sinodo a Nocera.
San Rinaldo nacque nel 1157 ed era l’erede del conte di Postignano, Napoleone Trinci; diciottenne abbandonò le sue ricchezze per vivere un’esistenza da eremita prima sul Serrasanta, poi a Fonte Avellana (dove rimase circa 30 anni). Alla morte del vescovo di Nocera Ugo, nel 1218, prese il suo posto fino al giorno della morte. Le circostanze circa la sua vita e la sua santità sono molte ma forse, ciò per cui San Rinaldo è più ricordato, era ed è amato dalla popolazione nocerina è la sua moralità legata all’abbandono della ricchezza, del lusso e la scelta di una vita umile, vissuta in povertà e penitenza.
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