“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,10-12) L’annuncio dell’angelo è risuonato ieri notte in una Basilica di Santa Maria degli Angeli gremita di fedeli durante la veglia del Natale del Signore, presieduta dal Custode della Porziuncola, p. Giuseppe Renda.
La celebrazione è iniziata con la preghiera dell’Ufficio delle Letture: un brano tratto dal libro del profeta Isaia e uno tratto da un discorso di San Leone Magno, in cui è possibile leggere: “Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti.”
Alla conclusione della seconda lettura, accompagnato dal suono delle campane a festa e dal canto del Gloria, il Bambino è stato portato in processione fino alla mangiatoia preparata presso l’altare. Il Custode, nell’omelia, ci ha ricordato il vero motivo per cui siamo riuniti a celebrare la messa in un orario così insolito: incontrare una persona che la luce della fede ci fa riconoscere come vero Dio e vero uomo. Il Signore è venuto a condividere la nostra condizione, i nostri problemi perché vuole portarci le risposte anche alle nostre situazioni più dolorose come possono essere le malattie e le sofferenze.
Dio ha deciso di incarnarsi in un momento preciso della storia, portando a compimento tutte le profezie dell’Antico Testamento perché vuole manifestarsi agli uomini proprio attraverso gli eventi, i fatti della vita. Per questo non ha paura di venire anche quando la nostra condizione ci sembra essere impresentabile. Infatti, Egli, innamorato di noi, vuole dirci che noi non valiamo per quello che abbiamo ma per quello che siamo.
P. Giuseppe ha sottolineato che sono proprio i doni straordinari di cui è dotato questo Bambino e indicati dal profeta Isaia nella prima lettura che gli permettono di smascherare il nostro orgoglio e di donarci la Grazia che salva: “Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.” Egli cambia il nostro sguardo sulla realtà, permettendoci di guardarla attraverso i suoi occhi e solo così potremo vedere la pace regnare in noi, nelle nostre famiglie e nel mondo. Al termine della celebrazione, magnificamente animata dalla Corale della Porziuncola, il Bambino è stato portato in processione e deposto nel Presepe della Basilica.
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