È datata 8 settembre 2017, ma è stata pubblicata oggi la Lettera Apostolica Summa Familiae Cura di Papa Francesco in forma di Motu Proprio, con la quale si istituisce il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, che, legato alla Pontificia Università Lateranense, succede - sostituendolo e facendolo in tal modo cessare - al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia stabilito a sua volta dalla Costituzione apostolica Magnum Matrimonii sacramentum del 7 ottobre 1982.
Centro accademico di riferimento
Il nuovo Istituto teologico, secondo quanto precisato negli Articoli della Lettera Apostolica, costituirà nell’ambito delle istituzioni pontificie, un “centro accademico di riferimento, al servizio della missione della Chiesa universale, nel campo delle scienze che riguardano il matrimonio e la famiglia e riguardo ai temi connessi con la fondamentale alleanza dell’uomo e della donna per la cura della generazione e del creato”. Sarà temporaneamente retto dalle norme statutarie del precedente Istituto, avrà come autorità accademiche un Gran Cancelliere, un Preside e un Consiglio di Istituto e agirà in relazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica, con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e con la Pontificia Accademia per la Vita.
Nuovo assetto giuridico e campo di interesse ampliato
Si tratta dunque, si legge nella Lettera Apostolica di Francesco, di un “nuovo assetto giuridico” per l’Istituto che Giovanni Paolo II, volle nel 1981, affinché la sua “lungimirante intuizione” possa essere ancora meglio “apprezzata e riconosciuta nella sua fecondità e attualità”. Il “campo di interesse sarà ampliato infatti sia in ordine alle nuove dimensioni del compito pastorale e della missione ecclesiale, sia in riferimento agli sviluppi delle scienze umane e della cultura antropologica in un campo così fondamentale per la cultura della vita”.
Attenzione alle ferite dell’’umanità oltre che alla prospettiva pastorale
Di recente, spiega il testo, la Chiesa ha compiuto, rispetto agli anni ‘80 con san Giovanni Paolo II, un ulteriore percorso sinodale (in due tappe nel 2014 e nel 2015), con al centro la realtà del matrimonio e della famiglia, culminato con l’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia dell’anno scorso. Tale stagione, scrive il Papa, ha portato la Chiesa ad una nuova consapevolezza. La famiglia è centrale, scrive il Papa, sia nei percorsi di conversione pastorale delle comunità sia nella missionarietà della Chiesa ed esige che non vengano mai meno “la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità”. In tema di famiglia la “verità della rivelazione e la sapienza della tradizione della fede” devono accompagnarsi “all’intelligenza del tempo presente” Secondo Francesco il cambiamento antropologico-culturale in atto oggi non consente alla pastorale di riproporre “modelli e forme del passato”, ma richiede un “approccio analitico e diversificato” che guardi alla realtà della famiglia di oggi in tutta la sua complessità di luci e ombre, con uno sguardo di “saggio realismo” e di “intelletto d’amore”.
Il testo è di Gabriella Ceraso, tratto dal sito di Radio Vaticana, dove è possibile ascoltare anche un’intervista a mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia accademia per la vita e Gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II.
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